Dopo un sintetico esame della nozione di abuso negli ordinamenti di diritto interno soprattutto di tradizione continentale, da cui si possono trarre alcune indicazioni utili per l’analisi della figura nell’ordinamento internazionale, e per cui appare corretto includere la figura dell’abuso come principio genarle comune agli ordinamenti degli stati, il lavoro si interroga sulla riconducibilità all’abuso di alcuni principi di diritto internazionale facendo ampio riferimento alla giurisprudenza internazionale. Si conclude che i parametri applicati sembrano corrispondere, mutatis mutandis, a quelli che sono indicati nella dottrina interna in relazione alla figura dell’abuso: criterio teleologico; l’interferenza grave con l’interesse di un altro stato; l’irragionevolezza e arbitrarietà del comportamento; il danno; l’interferenza grave con l’interesse della comunità internazionale. Si conclude che se l’abuso ha una funzione valutativa del comportamento e la constatazione dell’abuso richiede la sua correzione, la realizzazione delle finalità della norma dovrebbe ristabilire anche l’equilibrio d’interessi la cui composizione è la funzione primaria del diritto. In altri termini, la censura e la modifica del comportamento abusivo ha come conseguenza il ristabilimento dell’equilibrio di interessi che la norma prefigurava e che è stato alterato dalla condotta abusiva.
L'abuso del diritto nell'ordinamento internazionale
Francesca Martines
2017-01-01
Abstract
Dopo un sintetico esame della nozione di abuso negli ordinamenti di diritto interno soprattutto di tradizione continentale, da cui si possono trarre alcune indicazioni utili per l’analisi della figura nell’ordinamento internazionale, e per cui appare corretto includere la figura dell’abuso come principio genarle comune agli ordinamenti degli stati, il lavoro si interroga sulla riconducibilità all’abuso di alcuni principi di diritto internazionale facendo ampio riferimento alla giurisprudenza internazionale. Si conclude che i parametri applicati sembrano corrispondere, mutatis mutandis, a quelli che sono indicati nella dottrina interna in relazione alla figura dell’abuso: criterio teleologico; l’interferenza grave con l’interesse di un altro stato; l’irragionevolezza e arbitrarietà del comportamento; il danno; l’interferenza grave con l’interesse della comunità internazionale. Si conclude che se l’abuso ha una funzione valutativa del comportamento e la constatazione dell’abuso richiede la sua correzione, la realizzazione delle finalità della norma dovrebbe ristabilire anche l’equilibrio d’interessi la cui composizione è la funzione primaria del diritto. In altri termini, la censura e la modifica del comportamento abusivo ha come conseguenza il ristabilimento dell’equilibrio di interessi che la norma prefigurava e che è stato alterato dalla condotta abusiva.File | Dimensione | Formato | |
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