La migrazione circolare viene affrontata e disciplinata nei principali strumenti dell’Unione che si occupano di migrazione legale. Il presente lavoro analizza sia gli strumenti interni dell’Unione Europea (in particolare le direttive sulle condizioni di accesso e soggiorno per alcune categorie di lavoratori e di migranti) che quelli esterni: i partenariati di mobilità, gli accordi di associazione e di riammissione. La principale questione affrontata è se e come l’Unione europea abbia inserito negli strumenti da essa adottati delle disposizioni dedicate alla migrazione circolare o che possono favorirla e, nel caso, se sia possibile individuare la ratio di questi interventi. Si conclude che una maggiore coerenza, una concettualizzazione più approfondita del ruolo della migrazione circolare e maggiore chiarezza, soprattutto in termini di priorità obiettivi perseguiti, sarebbero auspicabili. La scarsa coerenza della disciplina sconta la frammentazione della legislazione in materia di migrazione, la posizione e gli interessi diversificati degli Stati, la struttura della divisione di competenze tra Unione e stati membri, il controllo da parte degli stati dei flussi di ingresso e l’approccio di sicurezza che rimane ed è destinato a restare prevalente anche nel prossimo futuro.
Gli strumenti dell'Unione Europea per promuovere la migrazione circolare tra obiettivi di sviluppo e interessi economici degli Stati membri
Francesca Martines
2017-01-01
Abstract
La migrazione circolare viene affrontata e disciplinata nei principali strumenti dell’Unione che si occupano di migrazione legale. Il presente lavoro analizza sia gli strumenti interni dell’Unione Europea (in particolare le direttive sulle condizioni di accesso e soggiorno per alcune categorie di lavoratori e di migranti) che quelli esterni: i partenariati di mobilità, gli accordi di associazione e di riammissione. La principale questione affrontata è se e come l’Unione europea abbia inserito negli strumenti da essa adottati delle disposizioni dedicate alla migrazione circolare o che possono favorirla e, nel caso, se sia possibile individuare la ratio di questi interventi. Si conclude che una maggiore coerenza, una concettualizzazione più approfondita del ruolo della migrazione circolare e maggiore chiarezza, soprattutto in termini di priorità obiettivi perseguiti, sarebbero auspicabili. La scarsa coerenza della disciplina sconta la frammentazione della legislazione in materia di migrazione, la posizione e gli interessi diversificati degli Stati, la struttura della divisione di competenze tra Unione e stati membri, il controllo da parte degli stati dei flussi di ingresso e l’approccio di sicurezza che rimane ed è destinato a restare prevalente anche nel prossimo futuro.File | Dimensione | Formato | |
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