I ripetuti elogi della dittatura da parte di Auguste Comte non favorirono le simpatie dei lettori contemporanei i quali, non a caso, si riconobbero più nelle posizioni di Littré che non seguì il fondatore della sociologia nella sua scelta di accettare il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. In questo lavoro si ricostruisce l’accezione propria e specifica che Comte elabora rispetto al concetto di dittatura, da intendersi nel senso di usurpazione del potere spirituale da parte del potere temporale e non, come in prima battuta si sarebbe portati a credere, di quella sospensione temporanea delle leggi di cui Roma antica, per lungo tempo, ha fornito il modello.
Il concetto di dittatura in Auguste Comte
CASSINA, CRISTINA
2004-01-01
Abstract
I ripetuti elogi della dittatura da parte di Auguste Comte non favorirono le simpatie dei lettori contemporanei i quali, non a caso, si riconobbero più nelle posizioni di Littré che non seguì il fondatore della sociologia nella sua scelta di accettare il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. In questo lavoro si ricostruisce l’accezione propria e specifica che Comte elabora rispetto al concetto di dittatura, da intendersi nel senso di usurpazione del potere spirituale da parte del potere temporale e non, come in prima battuta si sarebbe portati a credere, di quella sospensione temporanea delle leggi di cui Roma antica, per lungo tempo, ha fornito il modello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.