Lo studio, iniziato nel 2010, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha permesso il recupero, il restauro e lo studio di una parte dei resti scheletrici umani rinvenuti durante gli scavi archeologici effettuati nella Cappella di Santa Lucia (Cappella Guinigi), nel grande complesso conventuale di San Francesco a Lucca. Si tratta di quasi 200 individui rinvenuti in due tombe “a cassone” (denominate Cassone Nord e Cassone Sud) e in un piccolo ossario in cui furono deposti i resti degli esponenti della famiglia Guinigi nel corso di quasi quattro secoli (dal XIV al XVII secolo). In prossimità delle tombe “a cassone”, poste nell’antico coro quattrocentesco, sono state rinvenute altre tre tombe a sepoltura singola, complete ed in connessione, di particolare interesse. Allo stato attuale delle ricerche, è stato effettuato lo studio antropologico e paleopatologico di più della metà dei resti scheletrici rinvenuti, ma soprattutto è stato possibile identificare con una discreta sicurezza le tre sepolture singole che sono state attribuite a tre delle quattro mogli di Paolo Guinigi (1400-1430): Ilaria del Carretto, Maria Caterina degli Antelminelli e Jacopa Trinci. Per quanto riguarda la maggior parte dei resti scheletrici rinvenuti nelle tombe a cassone, lo studio antropologico ha presentato alcune difficoltà, essenzialmente legate al fatto che le deposizioni avvennero in maniera collettiva nel corso degli anni, causando la perdita delle connessioni anatomiche dei resti scheletrici. Questo ha comportato l’impossibilità di effettuare ricostruzioni individuali, limitando e rallentando la ricerca. In ogni caso, l’esame antropologico e paleopatologico dei resti rinvenuti nel Cassone Nord e nell’Ossario è stato completato, ed è stato possibile individuare nel Cassone Nord il sito di provenienza delle ossa deposte nel piccolo ossario. Pertanto i resti sono stati ricongiunti là dove è stato possibile effettuare ricostruzioni individuali o appaiamenti delle ossa controlaterali. Complessivamente sono stati identificati 70 individui, per lo più adulti di entrambi i sessi ed alcuni bambini (solo 9 soggetti hanno un’età inferiore ai 19 anni). Per quanto riguarda il Cassone Sud, lo studio è stato al momento limitato ai soli crani, che in genere forniscono le indicazioni più interessanti sia per la determinazione del sesso e dell’età di morte che per le patologie dentoalveolari. All’interno del Cassone Sud sono stati individuati almeno un centinaio di individui di entrambi i sessi, di cui solo 8 in età infantile. Lo scheletro post-craniale non è ancora stato esaminato e lo studio rientra nel presente Progetto di Ricerca, che ha come obbiettivo il completamento dell’esame antropologico e paleopatologico delle sepolture rinvenute nella Cappella Guinigi. Ciò consentirà di ottenere informazioni nuove sulle caratteristiche costituzionali e sullo stile di vita di questa importante famiglia lucchese. Infatti, dai risultati parziali ottenuti dallo studio del Cassone Nord sono emersi indicatori scheletrici legati all’uso del cavallo, elemento che sarebbe interessante verificare allargando il campione al secondo cassone funebre. Altro aspetto da approfondire riguarda l’indagine paleopatologica; infatti le tracce di alcune malattie importanti sono state evidenziate nello studio dei crani, come tumori metastatici, la lebbra (sei sicura?) e un caso di gigantismo o acromegalia che per essere supportati necessitano di un riscontro nello scheletro post craniale. Di notevole importanza sono anche le tracce di autopsia con scalottamento del cranio osservate in alcuni individui, che necessitano di riscontri nel post-craniale. Di eccezionale importanza è stato il rinvenimento nel Cassone Sud di una protesi dentaria, realizzata assemblando cinque denti anteriori, montati su una lamina in oro che rappresenta l’unico reperto del XVII secolo rinvenuto finora in paleopatologia. In un piccolo campione osseo del Cassone Nord e sulle tre sepolture singole è stata effettuata l'analisi degli isotopi stabili (isotopi di Carbonio, Ossigeno ed Azoto), utile per la ricostruzione delle abitudini alimentari. Nel proseguo delle ricerche, con il presente progetto, sarebbe necessario estendere il campionamento, non solo ad altri reperti scheletrici ma anche dentari, per lo studio della mobilità e della provenienza geografica. Quest’ultimo punto potrebbe chiarire le ipotesi sulla provenienza delle tre mogli di Paolo Guinigi (sepolture singole) e confermarne definitivamente l’identificazione. Lo studio antropologico, paleopatologico ed isotopico al momento effettuato sulle tre sepolture e sui resti del Cassone Nord sono stati già oggetto di una presentazione al 19th European Meeting of the Paleopathology Association tenutosi a Lille (Francia) nell'Agosto 2012, mentre lo studio delle patologie dentoalveolari è stato oggetto di una presentazione al II Meeting Nazionale del Gruppo Italiano di Paleopatologia tenutosi a L’Aquila il 31/10/2015. Lo studio della protesi dentale è in corso di pubblicazione su rivista internazionale.

Le sepolture dei Guinigi

Gino Fornaciari
2012-01-01

Abstract

Lo studio, iniziato nel 2010, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha permesso il recupero, il restauro e lo studio di una parte dei resti scheletrici umani rinvenuti durante gli scavi archeologici effettuati nella Cappella di Santa Lucia (Cappella Guinigi), nel grande complesso conventuale di San Francesco a Lucca. Si tratta di quasi 200 individui rinvenuti in due tombe “a cassone” (denominate Cassone Nord e Cassone Sud) e in un piccolo ossario in cui furono deposti i resti degli esponenti della famiglia Guinigi nel corso di quasi quattro secoli (dal XIV al XVII secolo). In prossimità delle tombe “a cassone”, poste nell’antico coro quattrocentesco, sono state rinvenute altre tre tombe a sepoltura singola, complete ed in connessione, di particolare interesse. Allo stato attuale delle ricerche, è stato effettuato lo studio antropologico e paleopatologico di più della metà dei resti scheletrici rinvenuti, ma soprattutto è stato possibile identificare con una discreta sicurezza le tre sepolture singole che sono state attribuite a tre delle quattro mogli di Paolo Guinigi (1400-1430): Ilaria del Carretto, Maria Caterina degli Antelminelli e Jacopa Trinci. Per quanto riguarda la maggior parte dei resti scheletrici rinvenuti nelle tombe a cassone, lo studio antropologico ha presentato alcune difficoltà, essenzialmente legate al fatto che le deposizioni avvennero in maniera collettiva nel corso degli anni, causando la perdita delle connessioni anatomiche dei resti scheletrici. Questo ha comportato l’impossibilità di effettuare ricostruzioni individuali, limitando e rallentando la ricerca. In ogni caso, l’esame antropologico e paleopatologico dei resti rinvenuti nel Cassone Nord e nell’Ossario è stato completato, ed è stato possibile individuare nel Cassone Nord il sito di provenienza delle ossa deposte nel piccolo ossario. Pertanto i resti sono stati ricongiunti là dove è stato possibile effettuare ricostruzioni individuali o appaiamenti delle ossa controlaterali. Complessivamente sono stati identificati 70 individui, per lo più adulti di entrambi i sessi ed alcuni bambini (solo 9 soggetti hanno un’età inferiore ai 19 anni). Per quanto riguarda il Cassone Sud, lo studio è stato al momento limitato ai soli crani, che in genere forniscono le indicazioni più interessanti sia per la determinazione del sesso e dell’età di morte che per le patologie dentoalveolari. All’interno del Cassone Sud sono stati individuati almeno un centinaio di individui di entrambi i sessi, di cui solo 8 in età infantile. Lo scheletro post-craniale non è ancora stato esaminato e lo studio rientra nel presente Progetto di Ricerca, che ha come obbiettivo il completamento dell’esame antropologico e paleopatologico delle sepolture rinvenute nella Cappella Guinigi. Ciò consentirà di ottenere informazioni nuove sulle caratteristiche costituzionali e sullo stile di vita di questa importante famiglia lucchese. Infatti, dai risultati parziali ottenuti dallo studio del Cassone Nord sono emersi indicatori scheletrici legati all’uso del cavallo, elemento che sarebbe interessante verificare allargando il campione al secondo cassone funebre. Altro aspetto da approfondire riguarda l’indagine paleopatologica; infatti le tracce di alcune malattie importanti sono state evidenziate nello studio dei crani, come tumori metastatici, la lebbra (sei sicura?) e un caso di gigantismo o acromegalia che per essere supportati necessitano di un riscontro nello scheletro post craniale. Di notevole importanza sono anche le tracce di autopsia con scalottamento del cranio osservate in alcuni individui, che necessitano di riscontri nel post-craniale. Di eccezionale importanza è stato il rinvenimento nel Cassone Sud di una protesi dentaria, realizzata assemblando cinque denti anteriori, montati su una lamina in oro che rappresenta l’unico reperto del XVII secolo rinvenuto finora in paleopatologia. In un piccolo campione osseo del Cassone Nord e sulle tre sepolture singole è stata effettuata l'analisi degli isotopi stabili (isotopi di Carbonio, Ossigeno ed Azoto), utile per la ricostruzione delle abitudini alimentari. Nel proseguo delle ricerche, con il presente progetto, sarebbe necessario estendere il campionamento, non solo ad altri reperti scheletrici ma anche dentari, per lo studio della mobilità e della provenienza geografica. Quest’ultimo punto potrebbe chiarire le ipotesi sulla provenienza delle tre mogli di Paolo Guinigi (sepolture singole) e confermarne definitivamente l’identificazione. Lo studio antropologico, paleopatologico ed isotopico al momento effettuato sulle tre sepolture e sui resti del Cassone Nord sono stati già oggetto di una presentazione al 19th European Meeting of the Paleopathology Association tenutosi a Lille (Francia) nell'Agosto 2012, mentre lo studio delle patologie dentoalveolari è stato oggetto di una presentazione al II Meeting Nazionale del Gruppo Italiano di Paleopatologia tenutosi a L’Aquila il 31/10/2015. Lo studio della protesi dentale è in corso di pubblicazione su rivista internazionale.
2012
Fornaciari, Gino
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