Il saggio conclusivo intendela memoria umana come funzione neurobiologica, divenuta oggetto di ricerca psicologica, sperimentale o osservativa, in quanto animata dall’intenzionalità del rivolgersi ad altro da sé in situazione socio-culturalmente contestualizzata. Si tenta di definire una posizione equilibrata, di riduzionismo buono, che consideri il ricordo in atto come esplicitazione delle potenzialità dell’organismo umano, unità mente-corpo, allorché riutilizza l’esperienza precedente nei contesti sempre nuovi dell’adattamento all’ambiente fisico e sociale. In tale prospettiva, si sceglie di esaminare alcuni contributi della neurobiologia che hanno riconosciuto il carattere dinamico della memoria, senza chiudersi alla prospettiva della complessità, ma adottando modelli te- orici, certamente provvisori, di ampia connettività di rete tra neuroni che apprendono nel corso dello sviluppo e per tutto l’arco di vita, e intervengono nei processi del ricordare conferendo loro il carattere della plasticità. Occorre quindi rovesciare la domanda circa le cause dell’oblio e dell’errore di memoria, cercando piuttosto le condizioni in cui tale memoria dinamica riesce a restare attendibile nel tempo, sul modello culturale dell’espressione grafica figurativa e del potente strumento della registrazione scritta, dal quale ha tratto le sue metafore. I processi mentali interni rimangono centrali nella costruzione dei mondi culturali che abitiamo, anche se i mezzi di comunicazione di massa e gli strumenti informatici sembrano voler sostituire la memoria individuale con supporti esterni sempre più mimetici delle funzioni mentali superiori; essa deve invece apprendere ad usarli consapevolmente, come strumenti culturali che estendono i poteri biologicamente vincolati della mente umana individuale. Si auspica infine che l’impresa di costruire una nuova «scienza della memoria» sia portata avanti riconoscendo esplicitamente il patrimonio di conoscenze già accumulato dalla ricerca, compresa quella cognitivista classica sulla memoria dichiarativa umana, episodica e semantica.

Memoria e memorie in psicologia

CALAMARI, ELENA
2015-01-01

Abstract

Il saggio conclusivo intendela memoria umana come funzione neurobiologica, divenuta oggetto di ricerca psicologica, sperimentale o osservativa, in quanto animata dall’intenzionalità del rivolgersi ad altro da sé in situazione socio-culturalmente contestualizzata. Si tenta di definire una posizione equilibrata, di riduzionismo buono, che consideri il ricordo in atto come esplicitazione delle potenzialità dell’organismo umano, unità mente-corpo, allorché riutilizza l’esperienza precedente nei contesti sempre nuovi dell’adattamento all’ambiente fisico e sociale. In tale prospettiva, si sceglie di esaminare alcuni contributi della neurobiologia che hanno riconosciuto il carattere dinamico della memoria, senza chiudersi alla prospettiva della complessità, ma adottando modelli te- orici, certamente provvisori, di ampia connettività di rete tra neuroni che apprendono nel corso dello sviluppo e per tutto l’arco di vita, e intervengono nei processi del ricordare conferendo loro il carattere della plasticità. Occorre quindi rovesciare la domanda circa le cause dell’oblio e dell’errore di memoria, cercando piuttosto le condizioni in cui tale memoria dinamica riesce a restare attendibile nel tempo, sul modello culturale dell’espressione grafica figurativa e del potente strumento della registrazione scritta, dal quale ha tratto le sue metafore. I processi mentali interni rimangono centrali nella costruzione dei mondi culturali che abitiamo, anche se i mezzi di comunicazione di massa e gli strumenti informatici sembrano voler sostituire la memoria individuale con supporti esterni sempre più mimetici delle funzioni mentali superiori; essa deve invece apprendere ad usarli consapevolmente, come strumenti culturali che estendono i poteri biologicamente vincolati della mente umana individuale. Si auspica infine che l’impresa di costruire una nuova «scienza della memoria» sia portata avanti riconoscendo esplicitamente il patrimonio di conoscenze già accumulato dalla ricerca, compresa quella cognitivista classica sulla memoria dichiarativa umana, episodica e semantica.
2015
Calamari, Elena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/908339
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