Il presente lavoro analizza la recente legge delega n. 106/2016, c.d. Riforma del Terzo settore, nell’ottica di trarre da un caso concreto indicazioni utili per una più ampia e generale riflessione sui “poteri normativi del Governo ed effettività dei diritti sociali”. Il lavoro si è strutturato seguendo due percorsi: il primo, volto a focalizzare l’iter normativo della Riforma, e in particolare il ruolo assunto dal Governo; il secondo, indirizzato a verificare il nesso sussistente tra l’adozione della Riforma e l’effettività dei diritti sociali. Risulta, in definitiva, dall’analisi condotta che la recente Riforma del Terzo settore è contraddistinta dal dichiarato obiettivo di razionalizzazione, riorganizzazione ed armonizzazione del variegato mondo del non profit. Ma al di là dei meritevoli intenti e dei traguardi definitori conseguiti, entrando nel merito della legge delega si sono rilevate molteplici criticità, che vanno dall’eccessiva ampiezza della delega, alle varie problematiche rilevate sotto il profilo temporale, al ricorso a un intreccio di fonti diverse, che individuano un forte potere normativo del Governo, più o meno svincolato dai legami con l’assemblea parlamentare. E in tale contesto non è stato neppure possibile enfatizzare il ricorso agli strumenti di partecipazione (consultazione on line sulle linee guida) quale “nuovo” diritto sociale.

La c.d. Riforma del Terzo settore, i poteri normativi del Governo e l’effettività dei diritti sociali

VANESSA MANZETTI
2017-01-01

Abstract

Il presente lavoro analizza la recente legge delega n. 106/2016, c.d. Riforma del Terzo settore, nell’ottica di trarre da un caso concreto indicazioni utili per una più ampia e generale riflessione sui “poteri normativi del Governo ed effettività dei diritti sociali”. Il lavoro si è strutturato seguendo due percorsi: il primo, volto a focalizzare l’iter normativo della Riforma, e in particolare il ruolo assunto dal Governo; il secondo, indirizzato a verificare il nesso sussistente tra l’adozione della Riforma e l’effettività dei diritti sociali. Risulta, in definitiva, dall’analisi condotta che la recente Riforma del Terzo settore è contraddistinta dal dichiarato obiettivo di razionalizzazione, riorganizzazione ed armonizzazione del variegato mondo del non profit. Ma al di là dei meritevoli intenti e dei traguardi definitori conseguiti, entrando nel merito della legge delega si sono rilevate molteplici criticità, che vanno dall’eccessiva ampiezza della delega, alle varie problematiche rilevate sotto il profilo temporale, al ricorso a un intreccio di fonti diverse, che individuano un forte potere normativo del Governo, più o meno svincolato dai legami con l’assemblea parlamentare. E in tale contesto non è stato neppure possibile enfatizzare il ricorso agli strumenti di partecipazione (consultazione on line sulle linee guida) quale “nuovo” diritto sociale.
2017
Manzetti, Vanessa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/910120
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