Fin dalla fine degli anni Venti il tema del lavoro, elemento non secondario dell’ideologia politica fascista e della propaganda del regime in ambito sociale, conobbe una progressiva fortuna all’interno delle università, in coincidenza con l’affermazione del mito del corporativismo e con l’attuazione di alcuni tentativi di adeguamento degli studi giuridici alle necessità dello Stato corporativo. Fu tuttavia nella seconda metà degli anni Trenta, nel quadro dell’accelerazione totalitaria del regime e all’interno della nuova dimensione imperiale del fascismo, che il lavoro, divenuto modello di una vera e propria antropologia politica funzionale alla costruzione dello «Stato nuovo» e della «nuova civiltà», costituì uno degli elementi centrali della riforma scolastica tentata dal ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai. Il presente saggio intende ricostruire alcuni aspetti teorici e pratici della ricezione delle tematiche del lavoro nelle università negli anni del fascismo maturo, con particolare riguardo per i tentativi di inserimento del lavoro manuale nella vita degli atenei.
From the end of the 1920s, the labour issue – an important element in the social sphere of Fascist political ideology and propaganda – became increasingly important in universities. This coincided with the establishment of the myth of corporativism, and attempts to align law studies with the needs of the corporative state. However, in the second half of the 1930s, with the growing totalitarian nature of the regime and its new imperial dimension, labour had become a real political anthropological tool in the construction of the «new State» and «new civilization». Moreover, it constituted one of the central elements of school reform carried out by the Minister of Education, Giuseppe Bottai. The paper aims to reconstruct certain theoretical and practical aspects of labour issues in universities during the later years of Fascism, with a particular focus on attempts to introduce university students to manual work.
Dalla Carta del lavoro alla Carta della scuola: mito e pratica del lavoro nell'università italiana durante gli anni del fascismo maturo (1936-1943)
Amore Bianco, Fabrizio
2017-01-01
Abstract
From the end of the 1920s, the labour issue – an important element in the social sphere of Fascist political ideology and propaganda – became increasingly important in universities. This coincided with the establishment of the myth of corporativism, and attempts to align law studies with the needs of the corporative state. However, in the second half of the 1930s, with the growing totalitarian nature of the regime and its new imperial dimension, labour had become a real political anthropological tool in the construction of the «new State» and «new civilization». Moreover, it constituted one of the central elements of school reform carried out by the Minister of Education, Giuseppe Bottai. The paper aims to reconstruct certain theoretical and practical aspects of labour issues in universities during the later years of Fascism, with a particular focus on attempts to introduce university students to manual work.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Dalla carta del lavoro alla carta della scuola (2).pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione finale editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - accesso privato/ristretto
Dimensione
210.99 kB
Formato
Adobe PDF
|
210.99 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.