Il pensiero politico di Montesquieu ed il suo liberalismo sono stati oggetto, nel corso del tempo, di interpretazioni radicalmente divergenti: c’è chi li ha considerati un pensiero ed un liberalismo ancora immersi in un lontano passato feudale e c’è invece chi li ha ritenuti alla base stessa dei moderni stati democratici. Questo saggio analizza alcune delle fondamentali idee politiche del nobile francese e l’influenza che queste ebbero sull’opera di Edmund Burke; entrambi gli autori si riconobbero nel modello costituzionale inglese e nel nuovo umanesimo commerciale, cioè a dire quella complessa impresa ideologica che mirava a stabilire le condizioni di vita, economiche, morali, politiche e culturali nelle società commerciali avanzate, e che aveva cominciato ad affermarsi in Europa dalla fine del Seicento. Nel commercio, entrambi gli autori, videro, infatti, la fonte principale dell’“ingentilimento” della società, della nascita della Politeness e delle Manners. Affrontando la parabola del pensiero di Burke, approdato ad uno schietto conservatorismo in seguito alla rivoluzione francese, questo saggio ci mostra anche un possibile esito della concezione illuministica di Montesquieu che, di fronte alle rivendicazioni rivoluzionarie, avrebbe palesato chiaramente il proprio volto aristocratico e decisamente antidemocratico. Questo possibile esito si riscontra, non solo nelle vicende burkeane, ma anche in quelle di autori fondamentali dell’illuminismo scozzese come Adam Ferguson, e di scrittori federalisti americani come Fisher Ames.
Montesquieu, Burke e l’illuminismo,
LENCI, MAURO
2005-01-01
Abstract
Il pensiero politico di Montesquieu ed il suo liberalismo sono stati oggetto, nel corso del tempo, di interpretazioni radicalmente divergenti: c’è chi li ha considerati un pensiero ed un liberalismo ancora immersi in un lontano passato feudale e c’è invece chi li ha ritenuti alla base stessa dei moderni stati democratici. Questo saggio analizza alcune delle fondamentali idee politiche del nobile francese e l’influenza che queste ebbero sull’opera di Edmund Burke; entrambi gli autori si riconobbero nel modello costituzionale inglese e nel nuovo umanesimo commerciale, cioè a dire quella complessa impresa ideologica che mirava a stabilire le condizioni di vita, economiche, morali, politiche e culturali nelle società commerciali avanzate, e che aveva cominciato ad affermarsi in Europa dalla fine del Seicento. Nel commercio, entrambi gli autori, videro, infatti, la fonte principale dell’“ingentilimento” della società, della nascita della Politeness e delle Manners. Affrontando la parabola del pensiero di Burke, approdato ad uno schietto conservatorismo in seguito alla rivoluzione francese, questo saggio ci mostra anche un possibile esito della concezione illuministica di Montesquieu che, di fronte alle rivendicazioni rivoluzionarie, avrebbe palesato chiaramente il proprio volto aristocratico e decisamente antidemocratico. Questo possibile esito si riscontra, non solo nelle vicende burkeane, ma anche in quelle di autori fondamentali dell’illuminismo scozzese come Adam Ferguson, e di scrittori federalisti americani come Fisher Ames.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.