A cinque anni dalla pubblicazione delle “Istruzioni Tecniche per la valutazione degli atti di programmazione e pianificazione territoriale degli enti locali” ai sensi della legge 5/95, la Toscana si trova in una fase in cui le amministrazioni provinciali stanno adeguando i propri Piani di Coordinamento Territoriale al Piano di Indirizzo Territoriale del 2000. Tuttavia a ridosso della recente pubblicazione delle “Istruzioni Tecniche per la predisposizione, organizzazione, informatizzazione degli strumenti di pianificazione territoriale elaborati ai sensi della L.R. 5/95” (approvate dalla Regione con Delibera N .1130 del 03-11-2003) e in previsione della prossima pubblicazione della Riforma della Legge Urbanistica Regionale, le amministrazioni provinciali lamentano ancora una grande difficoltà, da un lato ad implementare e rendere fattive le metodologie per la Valutazione Integrata dei Fenomeni, e dall’altro a definire limiti e soglie adeguati a valutare e verificare la sostenibilità e la trasformabilità delle scelte di piano e le conseguenze delle azioni e delle politiche di pianificazione. Attualmente, nonostante i problemi di misurazione delle variabili e di implementazione degli indicatori, le Province sono spesso in grado di fornire, come previsto dalla legge 5, informazioni aggiornate sullo Stato dell’Ambiente, mentre più difficile risulta per questi enti simulare e valutare scenari di possibili trasformazioni territoriali indotte dalle azioni dell’uomo e cogliere le relazioni che si instaurano tra le componenti dei sistemi ambientali interessati. Il lavoro illustra una metodologia per la costruzione di uno strumento di controllo e aiuto alle decisioni per la valutazione di sostenibilità e di fattibilità degli strumenti di pianificazione, L’applicazione utilizzerà strumenti di classificazione provenienti dal Data Mining con i quali è possibile estrarre conoscenza da grandi basi dati. In particolare si userà il Knowledge Discovery in Database (KDD), con l’intento di ricavare, dai dati tratti da un database costruito ad hoc, “relazioni” significative tra la produzione dei rifiuti e le caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione e delle attività dei 287 comuni della regione Toscana, che possano essere usate dagli enti locali come supporto alla pianificazione.

Sistemi cognitivi per la costruzione di conoscenza di supporto alle decisioni. il tema “rifiuti” nella Regione Toscana

SANTINI, LUISA;
2005-01-01

Abstract

A cinque anni dalla pubblicazione delle “Istruzioni Tecniche per la valutazione degli atti di programmazione e pianificazione territoriale degli enti locali” ai sensi della legge 5/95, la Toscana si trova in una fase in cui le amministrazioni provinciali stanno adeguando i propri Piani di Coordinamento Territoriale al Piano di Indirizzo Territoriale del 2000. Tuttavia a ridosso della recente pubblicazione delle “Istruzioni Tecniche per la predisposizione, organizzazione, informatizzazione degli strumenti di pianificazione territoriale elaborati ai sensi della L.R. 5/95” (approvate dalla Regione con Delibera N .1130 del 03-11-2003) e in previsione della prossima pubblicazione della Riforma della Legge Urbanistica Regionale, le amministrazioni provinciali lamentano ancora una grande difficoltà, da un lato ad implementare e rendere fattive le metodologie per la Valutazione Integrata dei Fenomeni, e dall’altro a definire limiti e soglie adeguati a valutare e verificare la sostenibilità e la trasformabilità delle scelte di piano e le conseguenze delle azioni e delle politiche di pianificazione. Attualmente, nonostante i problemi di misurazione delle variabili e di implementazione degli indicatori, le Province sono spesso in grado di fornire, come previsto dalla legge 5, informazioni aggiornate sullo Stato dell’Ambiente, mentre più difficile risulta per questi enti simulare e valutare scenari di possibili trasformazioni territoriali indotte dalle azioni dell’uomo e cogliere le relazioni che si instaurano tra le componenti dei sistemi ambientali interessati. Il lavoro illustra una metodologia per la costruzione di uno strumento di controllo e aiuto alle decisioni per la valutazione di sostenibilità e di fattibilità degli strumenti di pianificazione, L’applicazione utilizzerà strumenti di classificazione provenienti dal Data Mining con i quali è possibile estrarre conoscenza da grandi basi dati. In particolare si userà il Knowledge Discovery in Database (KDD), con l’intento di ricavare, dai dati tratti da un database costruito ad hoc, “relazioni” significative tra la produzione dei rifiuti e le caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione e delle attività dei 287 comuni della regione Toscana, che possano essere usate dagli enti locali come supporto alla pianificazione.
2005
Pecori, S; Sacconi, A; Santini, Luisa; Zotta, D.
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