È al destino della costituzione progettata da Nicolas de Condorcet (1743-1794) che è dedicato quest’intervento. Ma non alle conseguenze sul lungo termine, ovvero a quelle analisi e interpretazioni dei nostri tempi che, finendo per intrecciarsi in diversi saggi centrati sulla cosiddetta post-democrazia, in buona misura contribuiscono a cementare una tardiva fortuna del suo pensiero politico. È invece rivolto al destino immediato, e al tempo stesso tragico, di un testo che fu incalzato da critiche feroci, da troppe incomprensioni e accuse infondate, e per altro oggetto – come molti sostengono – di un presunto “saccheggio” ad opera di Hérault de Séchelles (1759-1794), il giovane giurista che presiederà il comitato da cui in meno di due settimane uscirà la costituzione montagnarda dell’anno I. In queste pagine si cercherà di mostrare che a questo passaggio poco chiaro può forse aver contribuito, involontariamente, il deputato bretone Jean-Denis Lanjuinais (1757-1827) con un lavoro istruttorio svolto per conto della Commission des Six. Si tratterebbe pertanto – questa è l’ipotesi – non di uno ma di due travasi, per mezzo dei quali lo spirito segnatamente democratico del progetto costituzionale messo a punto da Condorcet – e salutato, già allora, come «le plus vaste et le plus complet» – avrebbe continuato al di là di tutto a farsi sentire.

Le plus vaste et le plus complet: appunti sul(immediato) destino del progetto Condorcet

cristina cassina
2018-01-01

Abstract

È al destino della costituzione progettata da Nicolas de Condorcet (1743-1794) che è dedicato quest’intervento. Ma non alle conseguenze sul lungo termine, ovvero a quelle analisi e interpretazioni dei nostri tempi che, finendo per intrecciarsi in diversi saggi centrati sulla cosiddetta post-democrazia, in buona misura contribuiscono a cementare una tardiva fortuna del suo pensiero politico. È invece rivolto al destino immediato, e al tempo stesso tragico, di un testo che fu incalzato da critiche feroci, da troppe incomprensioni e accuse infondate, e per altro oggetto – come molti sostengono – di un presunto “saccheggio” ad opera di Hérault de Séchelles (1759-1794), il giovane giurista che presiederà il comitato da cui in meno di due settimane uscirà la costituzione montagnarda dell’anno I. In queste pagine si cercherà di mostrare che a questo passaggio poco chiaro può forse aver contribuito, involontariamente, il deputato bretone Jean-Denis Lanjuinais (1757-1827) con un lavoro istruttorio svolto per conto della Commission des Six. Si tratterebbe pertanto – questa è l’ipotesi – non di uno ma di due travasi, per mezzo dei quali lo spirito segnatamente democratico del progetto costituzionale messo a punto da Condorcet – e salutato, già allora, come «le plus vaste et le plus complet» – avrebbe continuato al di là di tutto a farsi sentire.
2018
Cassina, Cristina
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