Tra i fondatori in Italia degli studi di politica internazionale, Jacopo Mazzei ha conosciuto tra le due guerre una rapida e significativa carriera istituzionale, che ne fa uno dei punti di riferimento del pensiero economico cattolico e una delle personalità fondamentali per ricostruire il rapporto tra fascismo e mondo cattolico. Il saggio ripercorre gli scritti che l’economista pubblica tra il 1913 e il 1925. Sul piano delle relazioni internazionali l’autore si inserisce all’interno della corrente del pensiero economico del nazionalismo: valorizza il pensiero mercantilista, ritiene che gli Stati siano in una perenne lotta, anche militare, per l’egemonia internazionale, concepisce il protezionismo e il militarismo come una fase ineluttabile dell’ascesa economica delle nazioni e il liberismo come lo strumento per consolidare e rafforzare l’egemonia conquistata. Sul piano delle comunità nazionali, la lotta tra le classi sociali può e deve trovare un momento di risoluzione grazie all’azione dello Stato e delle parti sociali. Viene così valorizzato il pensiero di J. S. Mill, che si vorrebbe conciliare con la dottrina sociale della chiesa cattolica (Rerum novarum). Vicino in un primo momento al Partito popolare italiano, Mazzei offre un apporto significativo al progetto di Agostino Gemelli di costruire, con la nascita dell’Università Cattolica di Milano, una nuova classe dirigente aggiornata sul piano delle dottrine economiche e pronta a ricucire, con il fascismo, lo strappo tra Chiesa e Stato operato dai liberali.
L'economia cattolica alla conquista dello Stato: nazionalismo, neo-mercantilismo e questione sociale in Jacopo Mazzei, 1913-1925
Michelini Luca
2018-01-01
Abstract
Tra i fondatori in Italia degli studi di politica internazionale, Jacopo Mazzei ha conosciuto tra le due guerre una rapida e significativa carriera istituzionale, che ne fa uno dei punti di riferimento del pensiero economico cattolico e una delle personalità fondamentali per ricostruire il rapporto tra fascismo e mondo cattolico. Il saggio ripercorre gli scritti che l’economista pubblica tra il 1913 e il 1925. Sul piano delle relazioni internazionali l’autore si inserisce all’interno della corrente del pensiero economico del nazionalismo: valorizza il pensiero mercantilista, ritiene che gli Stati siano in una perenne lotta, anche militare, per l’egemonia internazionale, concepisce il protezionismo e il militarismo come una fase ineluttabile dell’ascesa economica delle nazioni e il liberismo come lo strumento per consolidare e rafforzare l’egemonia conquistata. Sul piano delle comunità nazionali, la lotta tra le classi sociali può e deve trovare un momento di risoluzione grazie all’azione dello Stato e delle parti sociali. Viene così valorizzato il pensiero di J. S. Mill, che si vorrebbe conciliare con la dottrina sociale della chiesa cattolica (Rerum novarum). Vicino in un primo momento al Partito popolare italiano, Mazzei offre un apporto significativo al progetto di Agostino Gemelli di costruire, con la nascita dell’Università Cattolica di Milano, una nuova classe dirigente aggiornata sul piano delle dottrine economiche e pronta a ricucire, con il fascismo, lo strappo tra Chiesa e Stato operato dai liberali.File | Dimensione | Formato | |
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