Il 2017 ha rappresentato un anno cruciale per le politiche migratorie. Il governo italiano ha mostrato un notevole attivismo, attuando significative iniziative bilaterali con i paesi di origine e di transito, e, al contempo, compiendo nuovi passi in sede Ue per un cambio di approccio delle politiche europee. La posizione italiana ha trovato riscontro nel crescente impegno dell’Ue sugli aspetti esterni della politica migratoria, in particolare in Africa, area di primario interesse dell’Italia, ma sia la dimensione bilaterale promossa dall’Italia che quella multilaterale orientata dall’Ue presentano talune criticità che richiedono attenta riflessione e alcuni correttivi. Sul piano interno all’Ue, la richiesta di adottare una nuova visione di solidarietà e condivisione delle responsabilità ha continuato a incontrare forti resistenze. Ancora non sembrano essere maturati i presupposti per il raggiungimento dell’obiettivo strategico dell’Italia: l’introduzione di regole e meccanismi autenticamente ispirati al principio di equa condivisione enunciato nell’art. 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Ci sono però promettenti segnali di apertura da parte di due istituzioni europee di primario rilievo (Parlamento e Corte di giustizia), su cui l’Italia può far leva per avanzare le sue istanze nel gioco diplomatico europeo.

Le sfide della politica migratoria e il nuovo corso di Minniti

Di Filippo Marcello
Primo
2018-01-01

Abstract

Il 2017 ha rappresentato un anno cruciale per le politiche migratorie. Il governo italiano ha mostrato un notevole attivismo, attuando significative iniziative bilaterali con i paesi di origine e di transito, e, al contempo, compiendo nuovi passi in sede Ue per un cambio di approccio delle politiche europee. La posizione italiana ha trovato riscontro nel crescente impegno dell’Ue sugli aspetti esterni della politica migratoria, in particolare in Africa, area di primario interesse dell’Italia, ma sia la dimensione bilaterale promossa dall’Italia che quella multilaterale orientata dall’Ue presentano talune criticità che richiedono attenta riflessione e alcuni correttivi. Sul piano interno all’Ue, la richiesta di adottare una nuova visione di solidarietà e condivisione delle responsabilità ha continuato a incontrare forti resistenze. Ancora non sembrano essere maturati i presupposti per il raggiungimento dell’obiettivo strategico dell’Italia: l’introduzione di regole e meccanismi autenticamente ispirati al principio di equa condivisione enunciato nell’art. 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Ci sono però promettenti segnali di apertura da parte di due istituzioni europee di primario rilievo (Parlamento e Corte di giustizia), su cui l’Italia può far leva per avanzare le sue istanze nel gioco diplomatico europeo.
2018
DI FILIPPO, Marcello
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