Il saggio coglie elementi presenti nel pensiero dei due autori per ricostruire le rispettive visioni del sé. Schütz dopo aver seguito le riflessioni di Husserl sull’ego approda alle concettualizzazioni di Mead e James. L’autore trova una sintesi tra queste posizioni, un io sostanzialmente simile a quello di Mead che mantiene tuttavia il flusso di coscienza come elaborato da Husserl e Bergson. Gurwitsch, per contro, abbandona l’idea husserliana di un io costituente per proporre, seguendo Sartre, un io costituito, quindi una visione non egologica della coscienza.
Frammenti di una teoria del sé in Schütz e Gurvitsch
MUZZETTO, LUIGI
2005-01-01
Abstract
Il saggio coglie elementi presenti nel pensiero dei due autori per ricostruire le rispettive visioni del sé. Schütz dopo aver seguito le riflessioni di Husserl sull’ego approda alle concettualizzazioni di Mead e James. L’autore trova una sintesi tra queste posizioni, un io sostanzialmente simile a quello di Mead che mantiene tuttavia il flusso di coscienza come elaborato da Husserl e Bergson. Gurwitsch, per contro, abbandona l’idea husserliana di un io costituente per proporre, seguendo Sartre, un io costituito, quindi una visione non egologica della coscienza.File in questo prodotto:
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