Durante il medioevo è documentata una presenza armena in Italia, ed in particolare in Toscana: si tratta soprattutto di ecclesiastici, di solito monaci appartenenti all’ordine basiliano, che si stabiliscono in una serie di località considerate strategiche per i pellegrini diretti a Roma. Questo è il caso di alcune chiese e monasteri, come quelli siti in Firenze, di cui parlano fonti di archivio e letterarie risalenti ai secoli XIV-XVI, o quelli di Pisa, in cui, durante il XIV secolo, furono copiati almeno tre manoscritti armeni. Ma analoghe istituzioni sono note anche in altre città della Toscana, come Lucca e Siena. Ad ogni modo, se la presenza armena nella regione durante i secoli XIV-XVI sembra riguardare essenzialmente degli ecclesiastici, un po’ più tardi fanno la loro comparsa anche i mercanti, sia che si tratti di viaggiatori che ci hanno lasciato, nei loro resoconti, notizie su città della Toscana, sia che si tratti di persone che decidono di stabilirsi, a ini commerciali, nella regione, soprattutto a Livorno, dopo che quest’ultima è stata dichiarata porto franco, alla ine del XVI secolo. Nei due secoli successivi questa città divenne sede di un’attiva colonia armena, in cui furono copiati manoscritti armeni, stampati libri armeni e praticato intensamente il commercio.
Gli Armeni in Italia, ed in particolare in Toscana, nel Medioevo ed oltre
Alessandro Orengo
2018-01-01
Abstract
Durante il medioevo è documentata una presenza armena in Italia, ed in particolare in Toscana: si tratta soprattutto di ecclesiastici, di solito monaci appartenenti all’ordine basiliano, che si stabiliscono in una serie di località considerate strategiche per i pellegrini diretti a Roma. Questo è il caso di alcune chiese e monasteri, come quelli siti in Firenze, di cui parlano fonti di archivio e letterarie risalenti ai secoli XIV-XVI, o quelli di Pisa, in cui, durante il XIV secolo, furono copiati almeno tre manoscritti armeni. Ma analoghe istituzioni sono note anche in altre città della Toscana, come Lucca e Siena. Ad ogni modo, se la presenza armena nella regione durante i secoli XIV-XVI sembra riguardare essenzialmente degli ecclesiastici, un po’ più tardi fanno la loro comparsa anche i mercanti, sia che si tratti di viaggiatori che ci hanno lasciato, nei loro resoconti, notizie su città della Toscana, sia che si tratti di persone che decidono di stabilirsi, a ini commerciali, nella regione, soprattutto a Livorno, dopo che quest’ultima è stata dichiarata porto franco, alla ine del XVI secolo. Nei due secoli successivi questa città divenne sede di un’attiva colonia armena, in cui furono copiati manoscritti armeni, stampati libri armeni e praticato intensamente il commercio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.