I database online hanno acquisito negli ultimi anni un ruolo imprescindibile nella conoscenza e nella gestione della biodiversità. Essi offrono infatti la possibilità di archiviare, gestire e condividere in rete una mole sempre crescente di dati. Il progetto Wikiplantbase #Toscana è nato cinque anni fa con l’obiettivo di mettere a disposizione una piattaforma online nella quale inserire e consultare liberamente dati floristici geo-referenziati per la Toscana. Ad oggi essa poggia su una rete di circa cinquanta collaboratori, molti dei quali amatori, che volontariamente contribuiscono al continuo incremento del database. Scopo del presente contributo è quello di effettuare, a cinque anni dall’attivazione della piattaforma, un’analisi quali-quantitativa dei dati inseriti in modo da permettere un’analisi critica delle informazioni aggregate, oltre ad individuare punti deboli/di forza e prospettive di miglioramento future. Attualmente risultano archiviate più di 158.000 segnalazioni, (di cui circa tre quarti scaturite da dati reperiti in letteratura), cui corrispondono in totale 3.940 entità a livello specifico e sottospecifico. L’attuale distribuzione spaziale delle segnalazioni individua come aree ricche di segnalazioni il settore nord-occidentale (Alpi Apuane e Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli), il pre-appennino Pratese e Fiorentino e l’Arcipelago Toscano. Analizzando inoltre la distribuzione geografica delle segnalazioni costituite da osservazioni dirette (n = 7.870) si nota come esse siano affette da tendenze sistematiche a segnalare preferenzialmente specie in alcune aree piuttosto che in altre. Nello specifico, la vicinanza della rete stradale, la presenza di un’area protetta o la presenza di un’area ad elevata esplorazione floristica passata hanno mostrato incidere positivamente sulla probabilità di effettuare segnalazioni in una determinata posizione geografica. La distribuzione temporale delle segnalazioni inserite mostra due picchi: uno antecedente al 1908, dovuto all’inserimento nel database delle sintesi storiche di Caruel e Baroni, l’altro ben più recente e relativo agli ultimi vent’anni. Nel complesso, il database mostra una situazione eterogenea riguardo la stima della completezza della conoscenza floristica sul territorio regionale, con un valore medio di 0,49 (dove ‘0’ indica conoscenza pressoché nulla, e ‘1’ conoscenza completa) e un valore massimo e minimo di 0,94 e 0,04, rispettivamente. In conclusione, il progetto Wikiplantbase è diventato in pochi anni un riferimento di assoluta importanza per la ricerca floristica in Toscana, mostrando inoltre ampi margini di crescita, sia in termini di coinvolgimento di utenti che di mole di dati archiviati, permettendo quindi in prospettiva futura la restituzione di quadri floristici regionali sempre più aggiornati, completi e affidabili.

Un lustro di Wikiplantbase #Toscana: storia, traguardi e prospettive future

D’ANTRACCOLI M.;ROMA-MARZIO F.;DOLCI D.;CARTA A.;BEDINI G.;PERUZZI L.
2018-01-01

Abstract

I database online hanno acquisito negli ultimi anni un ruolo imprescindibile nella conoscenza e nella gestione della biodiversità. Essi offrono infatti la possibilità di archiviare, gestire e condividere in rete una mole sempre crescente di dati. Il progetto Wikiplantbase #Toscana è nato cinque anni fa con l’obiettivo di mettere a disposizione una piattaforma online nella quale inserire e consultare liberamente dati floristici geo-referenziati per la Toscana. Ad oggi essa poggia su una rete di circa cinquanta collaboratori, molti dei quali amatori, che volontariamente contribuiscono al continuo incremento del database. Scopo del presente contributo è quello di effettuare, a cinque anni dall’attivazione della piattaforma, un’analisi quali-quantitativa dei dati inseriti in modo da permettere un’analisi critica delle informazioni aggregate, oltre ad individuare punti deboli/di forza e prospettive di miglioramento future. Attualmente risultano archiviate più di 158.000 segnalazioni, (di cui circa tre quarti scaturite da dati reperiti in letteratura), cui corrispondono in totale 3.940 entità a livello specifico e sottospecifico. L’attuale distribuzione spaziale delle segnalazioni individua come aree ricche di segnalazioni il settore nord-occidentale (Alpi Apuane e Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli), il pre-appennino Pratese e Fiorentino e l’Arcipelago Toscano. Analizzando inoltre la distribuzione geografica delle segnalazioni costituite da osservazioni dirette (n = 7.870) si nota come esse siano affette da tendenze sistematiche a segnalare preferenzialmente specie in alcune aree piuttosto che in altre. Nello specifico, la vicinanza della rete stradale, la presenza di un’area protetta o la presenza di un’area ad elevata esplorazione floristica passata hanno mostrato incidere positivamente sulla probabilità di effettuare segnalazioni in una determinata posizione geografica. La distribuzione temporale delle segnalazioni inserite mostra due picchi: uno antecedente al 1908, dovuto all’inserimento nel database delle sintesi storiche di Caruel e Baroni, l’altro ben più recente e relativo agli ultimi vent’anni. Nel complesso, il database mostra una situazione eterogenea riguardo la stima della completezza della conoscenza floristica sul territorio regionale, con un valore medio di 0,49 (dove ‘0’ indica conoscenza pressoché nulla, e ‘1’ conoscenza completa) e un valore massimo e minimo di 0,94 e 0,04, rispettivamente. In conclusione, il progetto Wikiplantbase è diventato in pochi anni un riferimento di assoluta importanza per la ricerca floristica in Toscana, mostrando inoltre ampi margini di crescita, sia in termini di coinvolgimento di utenti che di mole di dati archiviati, permettendo quindi in prospettiva futura la restituzione di quadri floristici regionali sempre più aggiornati, completi e affidabili.
2018
D’Antraccoli, M.; Pierini, B.; ROMA-MARZIO, F.; Gestri, G.; Caparelli, K. F.; Bonari, G.; DE GAETANO, Francesco; Dolci, D.; Consagra, A.; Calcara, Baldomatteo; Pacifico, G.; Giannotti, A.; Cataldi, G.; Carta, A.; Bedini, G.; Peruzzi, L.
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