Il commento a due decisioni del Tribunale di Firenze (3.08.2016 e 19.02.2018) offre l’occasione per una messa a punto del tema della responsabilità del professionista forense, particolarmente in auge nei recenti interventi della giurisprudenza di legittimità. Dopo una lunga indifferenza all’impiego delle regole di responsabilità, sono in via di (faticoso) assestamento i profili nodali della specifica fattispecie risarcitoria. Al nesso di causalità e alla sua prova è riservato il ruolo di veri mattatori della scena, specie dopo che il criterio probabilistico è stato esteso in proposito all’accertamento sia della causalità materiale sia della causalità giuridica. La nota si sofferma in particolare proprio sulla doppia applicazione della regola della «preponderance of evidence».
Responsabilità dell'avvocato: sempre più (o sempre meno) "probabile che non"?
Poletti Dianora
2018-01-01
Abstract
Il commento a due decisioni del Tribunale di Firenze (3.08.2016 e 19.02.2018) offre l’occasione per una messa a punto del tema della responsabilità del professionista forense, particolarmente in auge nei recenti interventi della giurisprudenza di legittimità. Dopo una lunga indifferenza all’impiego delle regole di responsabilità, sono in via di (faticoso) assestamento i profili nodali della specifica fattispecie risarcitoria. Al nesso di causalità e alla sua prova è riservato il ruolo di veri mattatori della scena, specie dopo che il criterio probabilistico è stato esteso in proposito all’accertamento sia della causalità materiale sia della causalità giuridica. La nota si sofferma in particolare proprio sulla doppia applicazione della regola della «preponderance of evidence».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.