Tra il 2010 e il 2016 una serie di ricerche storiche e archeologiche si sono concentrate sul castello di Godano e sul suo territorio, situato sui monti nel cuore della Val di Vara, nell’entroterra spezzino. Tali indagini hanno consentito di contestualizzare e definire le vicende e le caratteristiche di questo insediamento tra il medioevo e la prima età moderna. Ciò ha permesso non solo di sfatare alcune ipotesi sulle origini gote della fortificazione - basate su una lettura semplicistica dei toponimi - ma di caratterizzare meglio la storia e la cultura materiale del castello e del suo territorio, ubicati in una zona di “confine” tra poteri e istituzioni diverse (Comuni di Genova e di Pontremoli, signori Malaspina e Fieschi). Non ultimo lo scavo ha portato in luce i primi resti di una zecca clandestina, cui si deve probabilmente anche la distruzione della rocca del castello nel 1524, fatto prima non noto da altre fonti. Nel contributo sono presentati anche i primi dati dello studio archeologico e archeometrico dei materiali relativi a tale attività produttiva
Il castello di Godano (SP) e la sua zecca clandestina: i risultati delle prime indagini storiche, archeologiche e archeometriche
Stefano Pagnotta
;Enrica Salvatori
2018-01-01
Abstract
Tra il 2010 e il 2016 una serie di ricerche storiche e archeologiche si sono concentrate sul castello di Godano e sul suo territorio, situato sui monti nel cuore della Val di Vara, nell’entroterra spezzino. Tali indagini hanno consentito di contestualizzare e definire le vicende e le caratteristiche di questo insediamento tra il medioevo e la prima età moderna. Ciò ha permesso non solo di sfatare alcune ipotesi sulle origini gote della fortificazione - basate su una lettura semplicistica dei toponimi - ma di caratterizzare meglio la storia e la cultura materiale del castello e del suo territorio, ubicati in una zona di “confine” tra poteri e istituzioni diverse (Comuni di Genova e di Pontremoli, signori Malaspina e Fieschi). Non ultimo lo scavo ha portato in luce i primi resti di una zecca clandestina, cui si deve probabilmente anche la distruzione della rocca del castello nel 1524, fatto prima non noto da altre fonti. Nel contributo sono presentati anche i primi dati dello studio archeologico e archeometrico dei materiali relativi a tale attività produttivaFile | Dimensione | Formato | |
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