In base al contratto CRUI-CARE, destinato a restare in vigore cinque anni (2018-2022), Elsevier, può farsi pagare l’accesso ai testi sia dal lato del lettore, sotto forma di abbonamento, sia dal lato dell’autore, sotto forma di APC. In entrambi i casi si tratta di denaro pubblico attinto dalle imposte dei contribuenti e dalle tasse degli studenti. Questo comportamento, comunemente adottato dalla grande editoria oligopolistica, è talmente noto e temuto da essere designato col nome di double dipping: è certo vantaggioso per l’editore, il quale può aggiungere un ulteriore profitto a quello derivante da abbonamenti che per le grandi università italiane comportano un esborso di circa un milione di euro l’anno, ma è difficile capire quale ne sia il beneficio per i suoi clienti. Fuori d’Italia, molti consorzi bibliotecari, fra i quali quelli di paesi europei come la Germania, la Francia e la Svezia, negoziano molto duramente con gli oligopolisti dell’editoria scientifica, in particolare in merito al double dipping, tanto da arrivare fino alla rottura delle trattative. A contratto purtroppo firmato, AISA auspica che gli autori e le loro istituzioni rifiutino di pagare Elsevier per il cosiddetto accesso aperto ibrido, preferendo la cosiddetta via verde, vale a dire l’opzione del deposito in archivi disciplinari e istituzionali dopo un periodo di embargo.

Accesso aperto ibrido e no: perché pagare due volte per la stessa cosa?

Pievatolo
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2018-01-01

Abstract

In base al contratto CRUI-CARE, destinato a restare in vigore cinque anni (2018-2022), Elsevier, può farsi pagare l’accesso ai testi sia dal lato del lettore, sotto forma di abbonamento, sia dal lato dell’autore, sotto forma di APC. In entrambi i casi si tratta di denaro pubblico attinto dalle imposte dei contribuenti e dalle tasse degli studenti. Questo comportamento, comunemente adottato dalla grande editoria oligopolistica, è talmente noto e temuto da essere designato col nome di double dipping: è certo vantaggioso per l’editore, il quale può aggiungere un ulteriore profitto a quello derivante da abbonamenti che per le grandi università italiane comportano un esborso di circa un milione di euro l’anno, ma è difficile capire quale ne sia il beneficio per i suoi clienti. Fuori d’Italia, molti consorzi bibliotecari, fra i quali quelli di paesi europei come la Germania, la Francia e la Svezia, negoziano molto duramente con gli oligopolisti dell’editoria scientifica, in particolare in merito al double dipping, tanto da arrivare fino alla rottura delle trattative. A contratto purtroppo firmato, AISA auspica che gli autori e le loro istituzioni rifiutino di pagare Elsevier per il cosiddetto accesso aperto ibrido, preferendo la cosiddetta via verde, vale a dire l’opzione del deposito in archivi disciplinari e istituzionali dopo un periodo di embargo.
2018
Pievatolo, MARIA CHIARA
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