Ripensare, attraverso il cinema, il Novecento, il suo tragitto tragico e doloroso, ma anche l’eredità pesante e ineludibile che esso consegna al secolo e al millennio che gli succedono. Guardare il secolo breve attraverso una delle sue più significative espressioni, cercando di comprendere in che modo essa ha saputo restituire il senso di un’età tanto affascinante e carica di suggestioni quanto evidentemente drammatica e brutale. Un percorso circoscritto, strutturato attorno al concetto di silenzio: dal silenzio che avvolge e rende tragica l’incapacità degli uomini di assegnare un senso alla propria esistenza, al silenzio che intende nascondere, oscurare o perfino negare il male di cui l’uomo è stato ed è capace.

Johannes e Chandos: cenni sulla evenemenzialità della parola tra logos e dabar

G. SCARAFILE
2007-01-01

Abstract

Ripensare, attraverso il cinema, il Novecento, il suo tragitto tragico e doloroso, ma anche l’eredità pesante e ineludibile che esso consegna al secolo e al millennio che gli succedono. Guardare il secolo breve attraverso una delle sue più significative espressioni, cercando di comprendere in che modo essa ha saputo restituire il senso di un’età tanto affascinante e carica di suggestioni quanto evidentemente drammatica e brutale. Un percorso circoscritto, strutturato attorno al concetto di silenzio: dal silenzio che avvolge e rende tragica l’incapacità degli uomini di assegnare un senso alla propria esistenza, al silenzio che intende nascondere, oscurare o perfino negare il male di cui l’uomo è stato ed è capace.
2007
Scarafile, G.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/942676
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