L'articolo esplora il rapporto tra Giorgio Bassani e Marcel Proust, riscontrando una medesima convenzione antropomorfica degli oggetti nelle loro scritture, ma rivisitata con gusto ottocentesco dal Bassani. Questi propone un discorso per rinvii e interrelazioni simboliche al fine di far emergere l’interiorità e il carattere dei suoi personaggi, malinconici e consapevoli della propria diversità. Bassani innesta la poesia nella verità e trasfonde nei personaggi e nei fatti il proprio gusto del vago e dell’indefinito.

Memoria contro Storia: Proust nell'opera di Bassani

Ida Campeggiani
2012-01-01

Abstract

L'articolo esplora il rapporto tra Giorgio Bassani e Marcel Proust, riscontrando una medesima convenzione antropomorfica degli oggetti nelle loro scritture, ma rivisitata con gusto ottocentesco dal Bassani. Questi propone un discorso per rinvii e interrelazioni simboliche al fine di far emergere l’interiorità e il carattere dei suoi personaggi, malinconici e consapevoli della propria diversità. Bassani innesta la poesia nella verità e trasfonde nei personaggi e nei fatti il proprio gusto del vago e dell’indefinito.
2012
Campeggiani, Ida
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/954370
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