Introduzione: Lo scopo dello studio è di valutare i risultati clini-ci e funzionali di una serie consecutiva di pazienti affetti da tu-mori primitivi tibiali sottoposti a resezione intercalare e ricostru-zione con innesti ossei massivi e perone vascolare. Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente 40 pazienti (età media 18 anni, range 5-60; M/F. 24/16). Le diagnosi includono: osteosarcoma (21), sarcoma di Ewing (10), adamantinoma (5), sarcomi delle parti molli (4). La lunghezza media di resezione è stata di 15,4 cm (range 10-26). In 12 casi è stata eseguita una resezione intra-epifisaria. Ventinove pazienti hanno ricevuto chemioterapia, nessun paziente è stato sottoposto a radioterapia pre- o post-operatoria. Risultati: Al follow-up medio di 96 mesi (5-255), 32 pazienti erano liberi da malattia (80%). In 5 pazienti (12,5%) è stata os-servata una recidiva locale, trattata con escissione in un caso, amputazione in 3 casi e nessun trattamento in 1 caso. Abbiamo osservato una frattura in 12 pazienti (30%), guarita spontanea-mente dopo trattamento conservativo in 5 casi e dopo revisione chirurgica in 7 casi. Una non-union si è verificata in 6 pazienti (15%), tutte guarite dopo revisione chirurgica. In due casi (5%) abbiamo osservato un’infezione profonda; un caso è guarito dopo debridment chirurgico, l’altro ha necessitato un’amputazione. In 6 pazienti (15%) abbiamo osservato una deiscenza di ferita, guarita in tutti i casi dopo revisione chirurgica con (5) e senza (1) lembo di copertura. La valutazione funzionale a di-stanza minima di 1 anno ha mostrato un MSTS score medio di 27 punti (range 18-30). Il revision-free survival considerando le complicanze chirurgiche come end point è stata del 58% a 5 anni e del 50% a 10 e 15 anni. La sopravvivenza globale dei trapianti è stata del 89% a 5 e del 84,5% a 10 e 15 anni. Il limb salvage survival è stato del 89% a 5, 10 e 15 anni. Discussione: Grazie ai progressi della chemioterapia e della diagnostica per immagini, vi è la possibilità di eseguire interventi sempre più conservativi. In letteratura sono descritte diverse opzioni ricostruttive sia biologiche che non biologiche dopo resezione intercalare di tumori ossei a livello tibiale. Tuttavia le ricostruzioni biologiche sono una soluzione efficace quando comparate con le protesi intercalari. In particolare l’associazione dell’innesto massivo e del perone vascolare autologo sembra favorire la guarigione delle fratture e ridurre il tasso di non-union. Conclusioni: La revisione della nostra esperienza ha confermato che le ricostruzioni intercalari con innesto osseo massivo e perone vascolare sono una soluzione efficace dopo resezione di tumori ossei primitivi a livello tibiale. Nonostante l’alto tasso di complicazioni, la ricostruzione mostra un’eccellente sopravvivenza, permettendo di salvare l’arto in quasi il 90% dei casi.

RISULTATO A LUNGO TERMINE DELLE RICOSTRUZIONI INTERCALARI TIBIALI CON ALLOGRAFT E PERONE VASCOLARE DOPO RESEZIONE ONCOLOGICA

Rodolfo Capanna;
2018-01-01

Abstract

Introduzione: Lo scopo dello studio è di valutare i risultati clini-ci e funzionali di una serie consecutiva di pazienti affetti da tu-mori primitivi tibiali sottoposti a resezione intercalare e ricostru-zione con innesti ossei massivi e perone vascolare. Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente 40 pazienti (età media 18 anni, range 5-60; M/F. 24/16). Le diagnosi includono: osteosarcoma (21), sarcoma di Ewing (10), adamantinoma (5), sarcomi delle parti molli (4). La lunghezza media di resezione è stata di 15,4 cm (range 10-26). In 12 casi è stata eseguita una resezione intra-epifisaria. Ventinove pazienti hanno ricevuto chemioterapia, nessun paziente è stato sottoposto a radioterapia pre- o post-operatoria. Risultati: Al follow-up medio di 96 mesi (5-255), 32 pazienti erano liberi da malattia (80%). In 5 pazienti (12,5%) è stata os-servata una recidiva locale, trattata con escissione in un caso, amputazione in 3 casi e nessun trattamento in 1 caso. Abbiamo osservato una frattura in 12 pazienti (30%), guarita spontanea-mente dopo trattamento conservativo in 5 casi e dopo revisione chirurgica in 7 casi. Una non-union si è verificata in 6 pazienti (15%), tutte guarite dopo revisione chirurgica. In due casi (5%) abbiamo osservato un’infezione profonda; un caso è guarito dopo debridment chirurgico, l’altro ha necessitato un’amputazione. In 6 pazienti (15%) abbiamo osservato una deiscenza di ferita, guarita in tutti i casi dopo revisione chirurgica con (5) e senza (1) lembo di copertura. La valutazione funzionale a di-stanza minima di 1 anno ha mostrato un MSTS score medio di 27 punti (range 18-30). Il revision-free survival considerando le complicanze chirurgiche come end point è stata del 58% a 5 anni e del 50% a 10 e 15 anni. La sopravvivenza globale dei trapianti è stata del 89% a 5 e del 84,5% a 10 e 15 anni. Il limb salvage survival è stato del 89% a 5, 10 e 15 anni. Discussione: Grazie ai progressi della chemioterapia e della diagnostica per immagini, vi è la possibilità di eseguire interventi sempre più conservativi. In letteratura sono descritte diverse opzioni ricostruttive sia biologiche che non biologiche dopo resezione intercalare di tumori ossei a livello tibiale. Tuttavia le ricostruzioni biologiche sono una soluzione efficace quando comparate con le protesi intercalari. In particolare l’associazione dell’innesto massivo e del perone vascolare autologo sembra favorire la guarigione delle fratture e ridurre il tasso di non-union. Conclusioni: La revisione della nostra esperienza ha confermato che le ricostruzioni intercalari con innesto osseo massivo e perone vascolare sono una soluzione efficace dopo resezione di tumori ossei primitivi a livello tibiale. Nonostante l’alto tasso di complicazioni, la ricostruzione mostra un’eccellente sopravvivenza, permettendo di salvare l’arto in quasi il 90% dei casi.
2018
https://www.giot.it/wp-content/uploads/2018/10/Atti-Siot-2018.pdf
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/956766
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact