Introduzione: Lo scopo del nostro studio è di valutare i risultati clinici e funzionali di una serie consecutiva di pazienti sottoposti a resezioni intercalari iuxta-articolare nell’arto inferiore. Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente 67 pazienti (età media 18 anni, 5-60) sottoposti a resezioni intercalari entro 5 cm dalla superficie articolare per il ginocchio e ca-viglia ed 1 cm al di sotto del piccolo trocantere per il femore prossimale. Tutti i pazienti erano affetti da tumori maligni. Il femore era coinvolto in 26 casi (8 prossimali, 17 distali, 1 subtotale) e la tibia in 41 casi (36 prossimali, 5 distali). In 26 casi è stata eseguita una resezione intra-epifisaria, mentre in 41 una resezione intercalare. La ricostruzione prevedeva in 50 casi innesto massivo e perone vascolare, in 12 casi solo innesto massivo e in 5 perone vascolare con stecche corticali. Risultati: Al follow-up medio di 111 mesi (5-305), 55 pazienti erano liberi da malattia (82%), 1 vivo con malattia e 5 liberi da malattia dopo trattamento di una recidiva o metastasi, 6 morti per malattia. Una recidiva locale è stata osservata in 5 casi (7,5%) in ricostruzioni della tibia. Abbiamo osservato 6 fallimenti che hanno richiesto la rimozione della ricostruzione: 3 recidive locali, 2 fratture e 1 infezione profonda. Abbiamo osservato 15 fratture (22%), 12 non-union (18%) e 3 infezioni profonde (4,5%). La sopravvivenza globale dei trapianti era del 92,1% a cinque e del 89,9% a dieci e quindici anni. Il punteggio medio della valutazione funzionale MSTS, valutabile in 59 pazienti, era di 27,5 (18-30). Discussione: Grazie ai progressi della chemioterapia e della diagnostica per immagini, vi è la possibilità di eseguire interventi sempre più conservativi. Tuttavia, la ricostruzione dopo una re-sezione iuxta-articolare è particolarmente impegnativa poiché è difficile ottenere una ricostruzione stabile e una fissazione ossea duratura quando il segmento residuo è molto corto. Conclusioni: In conclusione, la revisione della nostra esperienza ha confermato che le ricostruzioni intercalari con innesti ossei sono una soluzione efficace dopo resezioni iuxta-articolari nell’arto inferiore con risultati funzionali eccellenti. Le complicanze sono frequenti, ma la sopravvivenza della ricostruzione raggiuge l’90% dei casi a lungo termine. In particolare, l’associazione dell’innesto massivo e del perone vascolare autologo sembra favorire la guarigione delle fratture e ridurre il tasso di non-union.

RICOSTRUZIONI INTERCALARI JOINT-SPARING NELL’ARTO INFERIORE CON INNESTI OSSEI MASSIVI DOPO RESEZIONE ONCOLOGICA: RISULTATI CLINICI E FUNZIONALI A LUNGO TERMINE

Rodolfo Capanna
2017-01-01

Abstract

Introduzione: Lo scopo del nostro studio è di valutare i risultati clinici e funzionali di una serie consecutiva di pazienti sottoposti a resezioni intercalari iuxta-articolare nell’arto inferiore. Materiali e Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente 67 pazienti (età media 18 anni, 5-60) sottoposti a resezioni intercalari entro 5 cm dalla superficie articolare per il ginocchio e ca-viglia ed 1 cm al di sotto del piccolo trocantere per il femore prossimale. Tutti i pazienti erano affetti da tumori maligni. Il femore era coinvolto in 26 casi (8 prossimali, 17 distali, 1 subtotale) e la tibia in 41 casi (36 prossimali, 5 distali). In 26 casi è stata eseguita una resezione intra-epifisaria, mentre in 41 una resezione intercalare. La ricostruzione prevedeva in 50 casi innesto massivo e perone vascolare, in 12 casi solo innesto massivo e in 5 perone vascolare con stecche corticali. Risultati: Al follow-up medio di 111 mesi (5-305), 55 pazienti erano liberi da malattia (82%), 1 vivo con malattia e 5 liberi da malattia dopo trattamento di una recidiva o metastasi, 6 morti per malattia. Una recidiva locale è stata osservata in 5 casi (7,5%) in ricostruzioni della tibia. Abbiamo osservato 6 fallimenti che hanno richiesto la rimozione della ricostruzione: 3 recidive locali, 2 fratture e 1 infezione profonda. Abbiamo osservato 15 fratture (22%), 12 non-union (18%) e 3 infezioni profonde (4,5%). La sopravvivenza globale dei trapianti era del 92,1% a cinque e del 89,9% a dieci e quindici anni. Il punteggio medio della valutazione funzionale MSTS, valutabile in 59 pazienti, era di 27,5 (18-30). Discussione: Grazie ai progressi della chemioterapia e della diagnostica per immagini, vi è la possibilità di eseguire interventi sempre più conservativi. Tuttavia, la ricostruzione dopo una re-sezione iuxta-articolare è particolarmente impegnativa poiché è difficile ottenere una ricostruzione stabile e una fissazione ossea duratura quando il segmento residuo è molto corto. Conclusioni: In conclusione, la revisione della nostra esperienza ha confermato che le ricostruzioni intercalari con innesti ossei sono una soluzione efficace dopo resezioni iuxta-articolari nell’arto inferiore con risultati funzionali eccellenti. Le complicanze sono frequenti, ma la sopravvivenza della ricostruzione raggiuge l’90% dei casi a lungo termine. In particolare, l’associazione dell’innesto massivo e del perone vascolare autologo sembra favorire la guarigione delle fratture e ridurre il tasso di non-union.
2017
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