Introduzione: Lo scopo del presente studio è di analizzare la morbidità, il risultato funzionale e la sopravvivenza della ricostruzione con innesto massivo dopo resezione di tumori pelvici. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione retrospettiva di 58 pazienti (età media 42 anni, range 9-70) trattati tra il 1999-2015. La diagnosi era di tumori benigni aggressivi in 4 casi, tumori maligni primitivi in 49 casi e metastasi in 5 casi. In 51 casi la resezione coinvolgeva l’acetabolo, mentre nei restanti 7 casi si trattava di una resezione tipo 1 o tipo 4-1. Risultati: Ad un follow-up medio di 42 mesi (2-182), 27 pazienti erano liberi da malattia, 8 vivi con malattia e 4 liberi da malattia dopo trattamento di una recidiva o metastasi, 19 morti per malattia. Le complicazione sono state osservate in 22 pazienti (39,7%), più frequentemente nelle ricostruzioni periacetabolari. Nelle ricostruzioni tipo 1 o 4-1 è stata osservata solo una frattura traumatica trattata conservativamente. Nei 51 pazienti con ricostruzione acetabolare abbiamo osservato 13 infezioni profonde (25,5%), che hanno richiesto la rimozione dell’innesto in 5 casi (1/9 tipo 2; 12/42 tipo 1-2/4-1-2/1-2-3/2-3). Abbiamo osservato 11 lussazioni di protesi e 3 mobilizzazioni della componente acetabolare. Complessivamente abbiamo avuto 7 fallimenti che hanno richiesto la rimozione della ricostruzione: 5 infezioni, 1 mobilizzazione asettica e 1 recidiva locale. La sopravvivenza globale dei trapianti era del 82,7% a 5 e del 69% a 10 anni. Il punteggio medio della valutazione funzionale MSTS, era di 75% (54-100%) quando l’acetabolo era conservato e 61% (30 -100%) quando l’acetabolo era resecato. Discussione: Gli innesti massivi sono un’opzione ricostruttiva dopo resezione di tumori pelvici. Sono stati ampiamente utilizzati, ma attualmente molti chirurghi a causa dell’alto tasso di complicanze tendono a preferire le protesi custom made. Conclusioni: In conclusione, riteniamo che l’utilizzo di innesti massivi a livello del bacino abbia ancora una indicazione in casi selezionati. Le ricostruzioni non coinvolgenti l’acetabolo hanno un basso tasso di complicanze e un buon risultato funzionale. Le infezioni sono la principale causa di fallimento nelle ricostruzioni periacetabolari. La maggior parte delle complicazioni comunque permette di mantenere l’allograft e preservare il bone stock.

RISULTATI CLINICI E FUNZIONALI DELLE RICOSTRUZIONI CON ALLOGRAFT DOPO RESEZIONI DI TUMORI PELVICI: NOSTRA ESPERIENZA

Rodolfo Capanna
2017-01-01

Abstract

Introduzione: Lo scopo del presente studio è di analizzare la morbidità, il risultato funzionale e la sopravvivenza della ricostruzione con innesto massivo dopo resezione di tumori pelvici. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione retrospettiva di 58 pazienti (età media 42 anni, range 9-70) trattati tra il 1999-2015. La diagnosi era di tumori benigni aggressivi in 4 casi, tumori maligni primitivi in 49 casi e metastasi in 5 casi. In 51 casi la resezione coinvolgeva l’acetabolo, mentre nei restanti 7 casi si trattava di una resezione tipo 1 o tipo 4-1. Risultati: Ad un follow-up medio di 42 mesi (2-182), 27 pazienti erano liberi da malattia, 8 vivi con malattia e 4 liberi da malattia dopo trattamento di una recidiva o metastasi, 19 morti per malattia. Le complicazione sono state osservate in 22 pazienti (39,7%), più frequentemente nelle ricostruzioni periacetabolari. Nelle ricostruzioni tipo 1 o 4-1 è stata osservata solo una frattura traumatica trattata conservativamente. Nei 51 pazienti con ricostruzione acetabolare abbiamo osservato 13 infezioni profonde (25,5%), che hanno richiesto la rimozione dell’innesto in 5 casi (1/9 tipo 2; 12/42 tipo 1-2/4-1-2/1-2-3/2-3). Abbiamo osservato 11 lussazioni di protesi e 3 mobilizzazioni della componente acetabolare. Complessivamente abbiamo avuto 7 fallimenti che hanno richiesto la rimozione della ricostruzione: 5 infezioni, 1 mobilizzazione asettica e 1 recidiva locale. La sopravvivenza globale dei trapianti era del 82,7% a 5 e del 69% a 10 anni. Il punteggio medio della valutazione funzionale MSTS, era di 75% (54-100%) quando l’acetabolo era conservato e 61% (30 -100%) quando l’acetabolo era resecato. Discussione: Gli innesti massivi sono un’opzione ricostruttiva dopo resezione di tumori pelvici. Sono stati ampiamente utilizzati, ma attualmente molti chirurghi a causa dell’alto tasso di complicanze tendono a preferire le protesi custom made. Conclusioni: In conclusione, riteniamo che l’utilizzo di innesti massivi a livello del bacino abbia ancora una indicazione in casi selezionati. Le ricostruzioni non coinvolgenti l’acetabolo hanno un basso tasso di complicanze e un buon risultato funzionale. Le infezioni sono la principale causa di fallimento nelle ricostruzioni periacetabolari. La maggior parte delle complicazioni comunque permette di mantenere l’allograft e preservare il bone stock.
2017
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