Il lavoro di ricerca è volto a esaminare il percorso che ha interessato l’evoluzione del concetto di “patrimonio culturale” quale “contenitore” di beni culturali materiali e immateriali. Il riferimento alla categoria del patrimonio culturale immateriale porta a riflettere sulle “lacune” del nostro ordinamento, posto che, come è noto, l’architettura del codice si caratterizza per una visione “materialistica”, nel senso che lo riconduce al bene materiale, escludendo i beni culturali immateriali, vale a dire quelle testimonianze aventi valore di civiltà che non sono contenute e rappresentate in una res. Impostazione restrittiva che sembra non tener conto del “riconoscimento” che la categoria del patrimonio culturale immateriale ha avuto sia nell’ordinamento internazionale che in quello europeo. L’interrogativo che allora si pone, a fronte di un codice dei beni culturali che non considera e non tutela i beni culturali immateriali come categoria a sé stante, è se tale esclusione ne implichi la non rilevanza giuridica nel nostro ordinamento, ovvero la sua esistenza, ma semplicemente al di fuori del codice, come categoria di beni extra codice. Seguendo questa impostazione metodologica è necessario definire in primis il quadro normativo di insieme, muovendo dal contesto internazionale ed europeo, per poi affrontare l’analisi del modello italiano e spagnolo.
IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE TRA ORDINAMENTO INTERNAZIONALE, EUROPEO E NAZIONALE. SPUNTI DALL’ESPERIENZA SPAGNOLA
V. MANZETTI
2018-01-01
Abstract
Il lavoro di ricerca è volto a esaminare il percorso che ha interessato l’evoluzione del concetto di “patrimonio culturale” quale “contenitore” di beni culturali materiali e immateriali. Il riferimento alla categoria del patrimonio culturale immateriale porta a riflettere sulle “lacune” del nostro ordinamento, posto che, come è noto, l’architettura del codice si caratterizza per una visione “materialistica”, nel senso che lo riconduce al bene materiale, escludendo i beni culturali immateriali, vale a dire quelle testimonianze aventi valore di civiltà che non sono contenute e rappresentate in una res. Impostazione restrittiva che sembra non tener conto del “riconoscimento” che la categoria del patrimonio culturale immateriale ha avuto sia nell’ordinamento internazionale che in quello europeo. L’interrogativo che allora si pone, a fronte di un codice dei beni culturali che non considera e non tutela i beni culturali immateriali come categoria a sé stante, è se tale esclusione ne implichi la non rilevanza giuridica nel nostro ordinamento, ovvero la sua esistenza, ma semplicemente al di fuori del codice, come categoria di beni extra codice. Seguendo questa impostazione metodologica è necessario definire in primis il quadro normativo di insieme, muovendo dal contesto internazionale ed europeo, per poi affrontare l’analisi del modello italiano e spagnolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.