Il lupo, la volpe e...l'orsa. Del "rischio penale" dell'abbattimento di animali selvatici molesti

Prendendo spunto da eclatanti casi di cronaca accaduti negli ultimi anni e che hanno evidenziato la crescente conflittualità, ormai non più latente, fra gli interessi legati allo svolgimento delle attività umane in siti a spiccata vocazione naturalistica e l'interesse alla protezione della fauna selvatica, il saggio esamina le condizioni generali di tutela che la normativa pone per la protezione della componente faunistica come parte dell'ambiente, guardando in particolare ai limiti penali e ai rischi di responsabilità in cui incorrerebbero iniziative individuali o programmate, tese a ridurre la pressione degli animali selvatici su taluni siti antropizzati. Con la disciplina che sovraintende alla regolamentazione dell'esercizio venatorio viene quindi confrontato l'assetto delle norme codicistiche destinate più genericamente alla protezione della incolumità degli animali di affezione o alla salvaguardia degli ecosistemi protetti.