sulla questione relativa alla definizione degli ambiti di giurisdizione per gli amministratori e dipendenti di una società a partecipazione pubblica . Si tratta, come è noto, di una questione lungamente dibattuta in letteratura e giurisprudenza, rimasta aperta anche dopo il dlgs n.175/2016 ( d’ora in poi Tups) il cui art.12 non risolve la problematica, lasciando una persistente incertezza del “criterio discretivo” tra disciplina di diritto pubblico e diritto privato . Nella decisione in commento il giudice giunge a riconoscere la sussistenza della giurisdizione della Corte dei conti sulla base della natura pubblica della società partecipata, individuata seguendo un approccio sostanzialistico che si discosta nettamente da quello adottato nella nota sentenza n.26806/2009 dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione . La decisione desta interesse non tanto per la sua portata innovativa rispetto all’evoluzione giurisprudenziale sviluppatasi finora, ma perché appare sintomatica dell’inefficace soluzione offerta dal legislatore all’annosa questione del riparto di giurisdizione in tema di responsabilità degli amministratori di partecipate pubbliche. L’opportunità di conferire maggior chiarezza al sistema di riparto non è stata colta neanche dal D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 100, (Correttivo al testo unico partecipate) che lascia inalterato l’art.12 del Tusp, afflitto dalle ambiguità evidenziate anche dal Consiglio di Stato . Senza anticipare quanto si dirà più avanti, la sentenza in commento pertanto si presta ad essere letta come una cartina di tornasole, a conferma che l’incertezza della natura giuridica delle società a partcipazione pubblica, segnatamente di quelle in house non è stata sostanzialmente scalfita dagli interventi del legislatore, circostanza che induce a chiedersi se è ancora utile per la pubblica amministrazione, soprattutto ai fini della trasparenza e della sana gestione delle risorse pubbliche, ricorrere a questi strumenti .

Il riparto di giurisdizione in materia di responsabilità degli amministratori e dipendenti delle società a partecipazione pubblica. Brevi note a margine della sentenza della Corte dei conti, Prima sezione giurisdizionale di appello n. 105 del 2018

F. Nugnes
In corso di stampa

Abstract

sulla questione relativa alla definizione degli ambiti di giurisdizione per gli amministratori e dipendenti di una società a partecipazione pubblica . Si tratta, come è noto, di una questione lungamente dibattuta in letteratura e giurisprudenza, rimasta aperta anche dopo il dlgs n.175/2016 ( d’ora in poi Tups) il cui art.12 non risolve la problematica, lasciando una persistente incertezza del “criterio discretivo” tra disciplina di diritto pubblico e diritto privato . Nella decisione in commento il giudice giunge a riconoscere la sussistenza della giurisdizione della Corte dei conti sulla base della natura pubblica della società partecipata, individuata seguendo un approccio sostanzialistico che si discosta nettamente da quello adottato nella nota sentenza n.26806/2009 dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione . La decisione desta interesse non tanto per la sua portata innovativa rispetto all’evoluzione giurisprudenziale sviluppatasi finora, ma perché appare sintomatica dell’inefficace soluzione offerta dal legislatore all’annosa questione del riparto di giurisdizione in tema di responsabilità degli amministratori di partecipate pubbliche. L’opportunità di conferire maggior chiarezza al sistema di riparto non è stata colta neanche dal D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 100, (Correttivo al testo unico partecipate) che lascia inalterato l’art.12 del Tusp, afflitto dalle ambiguità evidenziate anche dal Consiglio di Stato . Senza anticipare quanto si dirà più avanti, la sentenza in commento pertanto si presta ad essere letta come una cartina di tornasole, a conferma che l’incertezza della natura giuridica delle società a partcipazione pubblica, segnatamente di quelle in house non è stata sostanzialmente scalfita dagli interventi del legislatore, circostanza che induce a chiedersi se è ancora utile per la pubblica amministrazione, soprattutto ai fini della trasparenza e della sana gestione delle risorse pubbliche, ricorrere a questi strumenti .
In corso di stampa
Nugnes, F.
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