L’evoluzione della tecnologia dei sistemi di imaging tramite risonanza magnetica (MRI) è legata alla ottimizzazione delle metodologie per l’acquisizione dell’informazione, sia nel tempo che nello spazio. Per raggiungere tale obiettivo non si punta solamente all’aumento dell’intensità del campo statico, che comporta un miglioramento del rapporto segnale-rumore (SNR) delle immagini e di risoluzione dello spettro, ma anche all’aumento della velocità di acquisizione del dato, con grande beneficio in diverse applicazioni come quelle in ambito cardiovascolare e neurologico. Quindi, l’evoluzione delle tecnologie coinvolge naturalmente tutte le componenti del sistema. Da un lato la ricerca spinge verso la realizzazione di sistemi a campo statico ultra-alto, maggiore quindi di 7 Tesla (T), per migliorare la sensitività della tecnica, con tutte le sfide tecnologiche ad esso collegate, quali l’omogeneità del campo statico e nel processo di eccitazione dei tessuti, così come agli aspetti legati alla sicurezza. Dall’altro l’evoluzione riguarda anche i sistemi a campo alto già presenti in commercio, quali quelli a 1.5 e 3 T . In tale senso, i progressi nell’hardware e nelle strategie di acquisizione e ricostruzione procedono in parallelo, spinti da una attiva comunità scientifica e industriale. Ancora di più oggi, la risonanza magnetica per immagini si sta rivolgendo all’analisi di nuclei diversi dal protone, anche attraverso l’utilizzo di hardware dedicato o con lo sviluppo di traccianti iper-polarizzati con l’obiettivo di un potenziamento delle indagini metaboliche ottenibili tramite MRI. Malgrado l’interesse scientifico e tecnologico maggiore sia rivolto allo sviluppo di sistemi a campo alto e ultra-alto, è utile sottolineare come anche i sistemi a basso campo, ovvero inferiore a 1 T, rivestano ancora un interesse nel settore della bioingegneria. Tale interesse è legato soprattutto ai bassi costi e alla validità diagnostica in determinate applicazioni, quali ad esempio il settore dello studio delle articolazioni o nello sviluppo di sistemi portatili. Anche per questi motivi, è tuttora attiva una ricerca in questi settori.
Il progresso delle Tecnologie per Imaging a Risonanza Magnetica
Nicola Vanello;Valentina Hartwig;Maria Filomena Santarelli;Giulio Giovannetti
2018-01-01
Abstract
L’evoluzione della tecnologia dei sistemi di imaging tramite risonanza magnetica (MRI) è legata alla ottimizzazione delle metodologie per l’acquisizione dell’informazione, sia nel tempo che nello spazio. Per raggiungere tale obiettivo non si punta solamente all’aumento dell’intensità del campo statico, che comporta un miglioramento del rapporto segnale-rumore (SNR) delle immagini e di risoluzione dello spettro, ma anche all’aumento della velocità di acquisizione del dato, con grande beneficio in diverse applicazioni come quelle in ambito cardiovascolare e neurologico. Quindi, l’evoluzione delle tecnologie coinvolge naturalmente tutte le componenti del sistema. Da un lato la ricerca spinge verso la realizzazione di sistemi a campo statico ultra-alto, maggiore quindi di 7 Tesla (T), per migliorare la sensitività della tecnica, con tutte le sfide tecnologiche ad esso collegate, quali l’omogeneità del campo statico e nel processo di eccitazione dei tessuti, così come agli aspetti legati alla sicurezza. Dall’altro l’evoluzione riguarda anche i sistemi a campo alto già presenti in commercio, quali quelli a 1.5 e 3 T . In tale senso, i progressi nell’hardware e nelle strategie di acquisizione e ricostruzione procedono in parallelo, spinti da una attiva comunità scientifica e industriale. Ancora di più oggi, la risonanza magnetica per immagini si sta rivolgendo all’analisi di nuclei diversi dal protone, anche attraverso l’utilizzo di hardware dedicato o con lo sviluppo di traccianti iper-polarizzati con l’obiettivo di un potenziamento delle indagini metaboliche ottenibili tramite MRI. Malgrado l’interesse scientifico e tecnologico maggiore sia rivolto allo sviluppo di sistemi a campo alto e ultra-alto, è utile sottolineare come anche i sistemi a basso campo, ovvero inferiore a 1 T, rivestano ancora un interesse nel settore della bioingegneria. Tale interesse è legato soprattutto ai bassi costi e alla validità diagnostica in determinate applicazioni, quali ad esempio il settore dello studio delle articolazioni o nello sviluppo di sistemi portatili. Anche per questi motivi, è tuttora attiva una ricerca in questi settori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.