Introduzione: Il tumore a cellule giganti (TGC) è un tumore benigno, localmente aggressivo in grado di causare osteolisi progressiva, che può essere particolarmente problematica a livello periarticolare. Nel tempo sono state introdotte svariate terapie adiuvanti per migliorare il controllo locale della malattia dopo curettage, come il cemento, il fenolo e la crioterapia. In più, negli ultimi anni, si è diffuso l’utilizzo di farmaci inibitori del RANKL (denosumab) o i bifosfonati. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione retrospettiva di 37 pazienti (M/F: 21/16; età media: 36 anni, range 17-66) sottoposti a trattamento chirurgico per TGC tra il 2000 e il 2015 con l’utilizzo della crioterapia. In 33 pazienti (gruppo 1) è stato eseguito un curettage con crioterapia adiuvante e borraggio del difetto osseo con cemento (18), innesti ossei (9) oppure cemento e innesti ossei (6); in 5 pazienti l’acido zolendronico è stato aggiunto all’innesto osseo e/o al cemento. 18 di questi pazienti hanno assunto denosumab in accordo al nostro protocollo istituzionale. I restanti 4 pazienti (gruppo 2) presentavano una lesione a livello pelvico e sacrale, e la crioterapia è stata utilizzata durante il curettage / resezione con lo scopo di ridurre il sanguinamento e facilitare l’escissione. Risultati: Il follow-up medio è stato di 31 mesi (range 2-145). Nessun paziente ha riportato fratture nella sede trattata, probabilmente grazie alla sintesi preventiva con placca (21). Si è osservata una buona risposta all’utilizzo del denosumab con “downstaging” chirurgico in tutti i 14 pazienti che hanno ricevuto il trattamento preoperatorio. Solo 2 pazienti (2/33, 6%), entrambi del gruppo 1 trattati con denosumab, hanno sviluppato una recidiva: per essi è stato eseguito un ulteriore curettage, con attuale buon controllo locale della malattia. Discussione: L’obiettivo del trattamento nei TCG è quello di ottenere un buon controllo della malattia salvando l’articolazione. A causa dell’alto tasso di recidive locali dopo curettage e la morbidità di una resezione, non c’è consensus sul quale sia il trattamento migliore nei TCG localmente aggressivi. Conclusioni: In attesa di un maggior follow-up per la conferma dei risultati, la nostra tendenza circa il trattamento del TCG osseo localmente avanzato è costituita da 3-4 dosi di denosumab pre-operatorio, seguito da curettage aggressivo, crioterapia, borraggio con cemento addizionato con bifosfonati e osteosintesi preventiva con placca.

Nuovi sviluppi nel trattamento del tumore a cellule giganti dell’osso localmente aggressivo: analisi di 37 casi

R. Capanna
2016-01-01

Abstract

Introduzione: Il tumore a cellule giganti (TGC) è un tumore benigno, localmente aggressivo in grado di causare osteolisi progressiva, che può essere particolarmente problematica a livello periarticolare. Nel tempo sono state introdotte svariate terapie adiuvanti per migliorare il controllo locale della malattia dopo curettage, come il cemento, il fenolo e la crioterapia. In più, negli ultimi anni, si è diffuso l’utilizzo di farmaci inibitori del RANKL (denosumab) o i bifosfonati. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione retrospettiva di 37 pazienti (M/F: 21/16; età media: 36 anni, range 17-66) sottoposti a trattamento chirurgico per TGC tra il 2000 e il 2015 con l’utilizzo della crioterapia. In 33 pazienti (gruppo 1) è stato eseguito un curettage con crioterapia adiuvante e borraggio del difetto osseo con cemento (18), innesti ossei (9) oppure cemento e innesti ossei (6); in 5 pazienti l’acido zolendronico è stato aggiunto all’innesto osseo e/o al cemento. 18 di questi pazienti hanno assunto denosumab in accordo al nostro protocollo istituzionale. I restanti 4 pazienti (gruppo 2) presentavano una lesione a livello pelvico e sacrale, e la crioterapia è stata utilizzata durante il curettage / resezione con lo scopo di ridurre il sanguinamento e facilitare l’escissione. Risultati: Il follow-up medio è stato di 31 mesi (range 2-145). Nessun paziente ha riportato fratture nella sede trattata, probabilmente grazie alla sintesi preventiva con placca (21). Si è osservata una buona risposta all’utilizzo del denosumab con “downstaging” chirurgico in tutti i 14 pazienti che hanno ricevuto il trattamento preoperatorio. Solo 2 pazienti (2/33, 6%), entrambi del gruppo 1 trattati con denosumab, hanno sviluppato una recidiva: per essi è stato eseguito un ulteriore curettage, con attuale buon controllo locale della malattia. Discussione: L’obiettivo del trattamento nei TCG è quello di ottenere un buon controllo della malattia salvando l’articolazione. A causa dell’alto tasso di recidive locali dopo curettage e la morbidità di una resezione, non c’è consensus sul quale sia il trattamento migliore nei TCG localmente aggressivi. Conclusioni: In attesa di un maggior follow-up per la conferma dei risultati, la nostra tendenza circa il trattamento del TCG osseo localmente avanzato è costituita da 3-4 dosi di denosumab pre-operatorio, seguito da curettage aggressivo, crioterapia, borraggio con cemento addizionato con bifosfonati e osteosintesi preventiva con placca.
2016
https://www.giot.it/wp-content/uploads/2016/10/Atti-Siot_2016_DEF.pdf
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/960404
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