Introduzione Dopo l’introduzione del Denosumab nel tratta-mento del Tumore a Cellule Giganti (TCG) diversi autori ne hanno descritto l’utilizzo, mentre meno sono i lavori che correlano l’utilizzo del farmaco associato all’intervento chirurgico valutandone in particolare tempistica chirurgica, tipo di intervento e tasso complessivo di morbilità. Riportiamo l’esperienza del nostro istituto riguardo al downstaging chirurgico nei pazienti trattati con denosumab pre e postoperatorio. Materiali e metodi Dal 2010 al 2014 abbiamo trattato 91 pazienti con TCG. Diciotto di questi sono stati trattati con denosumab 120 mg SC preoperatorio ogni 4 settimane per una media di 5.7 mesi (con un minimo di 3 e un massimo di 6), e a seguire denosumab postoperatorio ogni 4 settimane per 6 mesi. La tem-pistica dell’intervento chirurgico è stata decisa basandosi sulla clinica e valutando la diagnostica per immagini di controllo per la valutazione della risposta alla terapia (in accordo con i criteri RECIST). Risultati Tutti i pazienti erano valutabili, 10 donne e 8 uomini con età media di 36 anni (range 19-72); per la maggior parte la localizzazione del TCG era agli arti inferiori (n=5 femori distali, n=2 femori prossimali, n=3 tibie distali, n=2 tibie prossimali, n=2 peroni prossimali), 3 nell’arto superiore (n=1 omero distale, n=1 radio distale, n=1 radio prossimale) e 1 nel sacro. 17 pazienti sono stati trattati per lesione primitiva ed un paziente alla recidiva. Tutti i pazienti sono stati trattati chirurgicamente, 15 con curettage (83%), 3 con la resezione (17%). La porzione dell’osso resecato si trovava o in zone di osso non sottoposto a carico (perone prossimale e radio) o in zone interessate da ampia lesione ossea (un femore distale). Discussione Considerato che non esiste una terapia farmacologica standard per il TCG e che il trattamento chirurgico è ancora il preferito,quando possibile una resezione,dobbiamo porci l’obiettivo della valutazione dell’utilizzo di denosumab come trattamento per rendere le procedure chirurgiche meno invasive e meno invalidanti per il paziente e renderle possibili in quei casi in cui la resezione veniva giudicata non praticabile per sede e dimensione della lesione. Nella nostra casistica i pazienti che si sono sottoposti ad intervento chirurgico senza particolari deficit funzionali e con la preservazione della funzionalità dell’articolazione sono stati il 94%. Il follow-up medio è stato di 12.3 mesi; ad oggi ci sono state due recidive che hanno iniziato nuovamente il trattamento con denosumab secondo lo stesso protocollo. Conclusioni Il Denosumab nel TCG si è mostrato efficace nella pratica clinica con una evidente riduzione delle dimensioni della lesione, rendendo possibile una procedura chirurgica meno invasiva e una buona preservazione della funzionalità articolare. Nonostante i risultati incoraggianti, sono necessari studi in cieco e a lungo termine per confermare i tempi del trattamento e le possibili complicazioni a lungo termine riguardo l’utilizzo del farmaco.

Utilizzo di Denosumab nel tumore a cellule giganti dell'osso : innovazione o chimera?

A. Franchi;R. Capanna
2015-01-01

Abstract

Introduzione Dopo l’introduzione del Denosumab nel tratta-mento del Tumore a Cellule Giganti (TCG) diversi autori ne hanno descritto l’utilizzo, mentre meno sono i lavori che correlano l’utilizzo del farmaco associato all’intervento chirurgico valutandone in particolare tempistica chirurgica, tipo di intervento e tasso complessivo di morbilità. Riportiamo l’esperienza del nostro istituto riguardo al downstaging chirurgico nei pazienti trattati con denosumab pre e postoperatorio. Materiali e metodi Dal 2010 al 2014 abbiamo trattato 91 pazienti con TCG. Diciotto di questi sono stati trattati con denosumab 120 mg SC preoperatorio ogni 4 settimane per una media di 5.7 mesi (con un minimo di 3 e un massimo di 6), e a seguire denosumab postoperatorio ogni 4 settimane per 6 mesi. La tem-pistica dell’intervento chirurgico è stata decisa basandosi sulla clinica e valutando la diagnostica per immagini di controllo per la valutazione della risposta alla terapia (in accordo con i criteri RECIST). Risultati Tutti i pazienti erano valutabili, 10 donne e 8 uomini con età media di 36 anni (range 19-72); per la maggior parte la localizzazione del TCG era agli arti inferiori (n=5 femori distali, n=2 femori prossimali, n=3 tibie distali, n=2 tibie prossimali, n=2 peroni prossimali), 3 nell’arto superiore (n=1 omero distale, n=1 radio distale, n=1 radio prossimale) e 1 nel sacro. 17 pazienti sono stati trattati per lesione primitiva ed un paziente alla recidiva. Tutti i pazienti sono stati trattati chirurgicamente, 15 con curettage (83%), 3 con la resezione (17%). La porzione dell’osso resecato si trovava o in zone di osso non sottoposto a carico (perone prossimale e radio) o in zone interessate da ampia lesione ossea (un femore distale). Discussione Considerato che non esiste una terapia farmacologica standard per il TCG e che il trattamento chirurgico è ancora il preferito,quando possibile una resezione,dobbiamo porci l’obiettivo della valutazione dell’utilizzo di denosumab come trattamento per rendere le procedure chirurgiche meno invasive e meno invalidanti per il paziente e renderle possibili in quei casi in cui la resezione veniva giudicata non praticabile per sede e dimensione della lesione. Nella nostra casistica i pazienti che si sono sottoposti ad intervento chirurgico senza particolari deficit funzionali e con la preservazione della funzionalità dell’articolazione sono stati il 94%. Il follow-up medio è stato di 12.3 mesi; ad oggi ci sono state due recidive che hanno iniziato nuovamente il trattamento con denosumab secondo lo stesso protocollo. Conclusioni Il Denosumab nel TCG si è mostrato efficace nella pratica clinica con una evidente riduzione delle dimensioni della lesione, rendendo possibile una procedura chirurgica meno invasiva e una buona preservazione della funzionalità articolare. Nonostante i risultati incoraggianti, sono necessari studi in cieco e a lungo termine per confermare i tempi del trattamento e le possibili complicazioni a lungo termine riguardo l’utilizzo del farmaco.
2015
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/960666
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