Il libro approfondisce le problematiche strategiche e gestionali dell'azienda calzaturiera. L'analisi è stata effettuata in una fase storica nella quale il settore calzaturiero italiano stava vivendo un periodo di profonda crisi a valle della quale molte aziende del settore non sono state in grado di sopravvivere mentre alcune sono riuscite a ristrutturarsi e talvolta a crescere significativamente a livello internazionale. L'analisi si concentra pertanto sul settore calzaturiero e sulle aree territoriali italiane ad elevata tradizione calzaturiera (in alcuni casi veri e propri distretti) per approfondire le condizioni per la sopravvivenza e lo sviluppo. Il lavoro prende le mosse dall'analisi del settore calzaturiero in Italia nelle diverse realtà territoriali per effettuare una analisi comparativa dei principali distretti italiani (cap. 2). Si passa poi ad una analisi economico finanziaria delle aziende calzaturiere (cap. 3) e all'analisi strategica delle aziende calzastesseturiere (cap. 4). Successivamente vengono presentati i risultati dell'indagine empirica realizzata a seguito della somministrazione di un questionario (cap. 5). Vengono poi, a valle delle analisi dei capitoli precedenti, approfonditi i principali aspetti critici del settore (cap. 6) per concludere con l'individuazione delle linee di sviluppo per l'imprendtorialità calzaturiera (cap. 7). Silvio Bianchi Martini è coordinatore del gruppo di ricerca che ha condotto l'analisi e autore dei paragrafi: par. 2.1. (Distretto, azienda ed economia territoriale) nel quale l'autore, dopo aver richiamato le problematiche delle economie distrettuali, si concentra sul tema della localizzazione territoriale delle aziende. In tal senso viene evidenziato come nella realtà contemporanea sia necessario rifuggire l’approccio – certamente ormai non maggioritario ma pur sempre esistente – che tende a considerare tendenzialmente “stabile” il legame territoriale, legame che nell’economia dinamica e globalizzata di oggi è invece sempre più instabile. Evidenzia altresì che è necessario prendere atto che la vitalità dei distretti industriali sta principalmente nella capacità di mutare rapidamente, e con ridotti costi sociali ed economici (a livello di sistema), la loro natura e configurazione rispetto alle esigenze mutevoli della competizione internazionale valorizzando le competenze distintive coerenti con le esigenze di conseguire e mantenere un vantaggio competitivo. Se i decisori, a livello aziendale e istituzionale, non prendono atto di questa circostanza, la conseguenza è lo spreco di risorse, l’involuzione aziendale ed il declino economico del territorio. Il lavoro è stato costruito nel presupposto che l’analisi del distretto debba essere orientata all’azienda distrettuale e nella convinzione che l’azienda distrettuale, come ogni altra azienda, necessita di competenze tecniche, imprenditoriali e manageriali. Del resto è del tutto evidente che la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda dipendono in buona parte dalla capacità di leggere e di interpretare i trend di evoluzione e di cambiamento. Il rilancio dei distretti calzaturieri italiani deve passare da una ri-composizione della struttura interna degli stessi e ciò non può che avvenire per effetto dell’azione strategica (dunque di una scelta di posizionamento unica e pienamente consapevole) di singole aziende che siano dotate di idee imprenditoriali originali efficacemente ed efficientemente perseguite e di risorse e competenze distintive significative e tali da creare un posizionamento competitivo non solo vincente ma anche sostenibile. La trasformazione virtuosa dei distretti è frutto infatti di percorsi evolutivi attuati da singole imprese lungimiranti che «si distaccano» per cultura di governo, risorse umane e capacità strategiche dalle realtà distrettuali attestate su comportamenti (relativamente) simili. par. 4.1. (Il posizionamento competitivo e l'assetto produttivo: cenni) nel quale viene presentato un modello di analisi dei raggruppamenti strategici dell'azienda. Tale modello permette di entrare nel merito della forza competitiva dei diversi raggruppamenti. capitolo 7. (Linee di sviluppo per l'imprenditorialità calzaturiera) nel quale vengono approfondite sette tematiche rilevanti, da considerare ai fini della politica di sviluppo: 1. necessità di un approccio interdistrettuale; 2. consapevolezza della varietà delle minacce competitive; 3. necessità di alimentare competenze imprenditoriali e manageriali oltreché tecniche; 4. riconoscimento della valenza etica delle produzioni; 5. supporto e sviluppo delle competenze artigiane locali; 6. solidità della internazionalizzazione; 7. inscindibilità dell’innovazione di prodotto dalle politiche di marketing.
par. 2.1. Distretto, azienda ed economia territoriale;
BIANCHI MARTINI, SILVIO
2005-01-01
Abstract
Il libro approfondisce le problematiche strategiche e gestionali dell'azienda calzaturiera. L'analisi è stata effettuata in una fase storica nella quale il settore calzaturiero italiano stava vivendo un periodo di profonda crisi a valle della quale molte aziende del settore non sono state in grado di sopravvivere mentre alcune sono riuscite a ristrutturarsi e talvolta a crescere significativamente a livello internazionale. L'analisi si concentra pertanto sul settore calzaturiero e sulle aree territoriali italiane ad elevata tradizione calzaturiera (in alcuni casi veri e propri distretti) per approfondire le condizioni per la sopravvivenza e lo sviluppo. Il lavoro prende le mosse dall'analisi del settore calzaturiero in Italia nelle diverse realtà territoriali per effettuare una analisi comparativa dei principali distretti italiani (cap. 2). Si passa poi ad una analisi economico finanziaria delle aziende calzaturiere (cap. 3) e all'analisi strategica delle aziende calzastesseturiere (cap. 4). Successivamente vengono presentati i risultati dell'indagine empirica realizzata a seguito della somministrazione di un questionario (cap. 5). Vengono poi, a valle delle analisi dei capitoli precedenti, approfonditi i principali aspetti critici del settore (cap. 6) per concludere con l'individuazione delle linee di sviluppo per l'imprendtorialità calzaturiera (cap. 7). Silvio Bianchi Martini è coordinatore del gruppo di ricerca che ha condotto l'analisi e autore dei paragrafi: par. 2.1. (Distretto, azienda ed economia territoriale) nel quale l'autore, dopo aver richiamato le problematiche delle economie distrettuali, si concentra sul tema della localizzazione territoriale delle aziende. In tal senso viene evidenziato come nella realtà contemporanea sia necessario rifuggire l’approccio – certamente ormai non maggioritario ma pur sempre esistente – che tende a considerare tendenzialmente “stabile” il legame territoriale, legame che nell’economia dinamica e globalizzata di oggi è invece sempre più instabile. Evidenzia altresì che è necessario prendere atto che la vitalità dei distretti industriali sta principalmente nella capacità di mutare rapidamente, e con ridotti costi sociali ed economici (a livello di sistema), la loro natura e configurazione rispetto alle esigenze mutevoli della competizione internazionale valorizzando le competenze distintive coerenti con le esigenze di conseguire e mantenere un vantaggio competitivo. Se i decisori, a livello aziendale e istituzionale, non prendono atto di questa circostanza, la conseguenza è lo spreco di risorse, l’involuzione aziendale ed il declino economico del territorio. Il lavoro è stato costruito nel presupposto che l’analisi del distretto debba essere orientata all’azienda distrettuale e nella convinzione che l’azienda distrettuale, come ogni altra azienda, necessita di competenze tecniche, imprenditoriali e manageriali. Del resto è del tutto evidente che la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda dipendono in buona parte dalla capacità di leggere e di interpretare i trend di evoluzione e di cambiamento. Il rilancio dei distretti calzaturieri italiani deve passare da una ri-composizione della struttura interna degli stessi e ciò non può che avvenire per effetto dell’azione strategica (dunque di una scelta di posizionamento unica e pienamente consapevole) di singole aziende che siano dotate di idee imprenditoriali originali efficacemente ed efficientemente perseguite e di risorse e competenze distintive significative e tali da creare un posizionamento competitivo non solo vincente ma anche sostenibile. La trasformazione virtuosa dei distretti è frutto infatti di percorsi evolutivi attuati da singole imprese lungimiranti che «si distaccano» per cultura di governo, risorse umane e capacità strategiche dalle realtà distrettuali attestate su comportamenti (relativamente) simili. par. 4.1. (Il posizionamento competitivo e l'assetto produttivo: cenni) nel quale viene presentato un modello di analisi dei raggruppamenti strategici dell'azienda. Tale modello permette di entrare nel merito della forza competitiva dei diversi raggruppamenti. capitolo 7. (Linee di sviluppo per l'imprenditorialità calzaturiera) nel quale vengono approfondite sette tematiche rilevanti, da considerare ai fini della politica di sviluppo: 1. necessità di un approccio interdistrettuale; 2. consapevolezza della varietà delle minacce competitive; 3. necessità di alimentare competenze imprenditoriali e manageriali oltreché tecniche; 4. riconoscimento della valenza etica delle produzioni; 5. supporto e sviluppo delle competenze artigiane locali; 6. solidità della internazionalizzazione; 7. inscindibilità dell’innovazione di prodotto dalle politiche di marketing.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.