In materia di realizzazione di opere di interesse strategico a rilevante impatto ambientale, l’ordinamento italiano ha privilegiato a lungo il principio di celerità, trascurando forme di consultazione pubblica che, se da un lato possono portare ad un allungamento dei termini decisionali, dall’altro rappresentano strumenti di trasparenza e di prevenzione dei conflitti territoriali, ossia di deflazione del contenzioso. Un’inversione di tendenza si è registrata con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.lgs. 50/2016) che ha introdotto (art. 22), rinviandone l’attuazione ad un successivo decreto attuativo, lo strumento del dibattito pubblico sulla falsariga del modello francese. Trascorsi più di due anni dall’entrata in vigore del Codice, il Governo ha adottato il dPCM 10 maggio 2018, n. 76, regolando l’istituto del dibattito pubblico, già presente in altri ordinamenti (Regno Unito e Francia, tra gli altri). Il dibattito pubblico è tradizionalmente inquadrato quale istituto per garantire una trasparenza proattiva, strumentale alla partecipazione. Tuttavia, gli esiti dell’indagine sulla struttura e l’ambito di applicazione del processo partecipativo mettono in luce la distanza tra il modello italiano di dibattito pubblico e l’omologo istituto presente nell’ordinamento francese.
Il dibattito pubblico tra informazione e partecipazione: il caso italiano
Pizzanelli G.
2019-01-01
Abstract
In materia di realizzazione di opere di interesse strategico a rilevante impatto ambientale, l’ordinamento italiano ha privilegiato a lungo il principio di celerità, trascurando forme di consultazione pubblica che, se da un lato possono portare ad un allungamento dei termini decisionali, dall’altro rappresentano strumenti di trasparenza e di prevenzione dei conflitti territoriali, ossia di deflazione del contenzioso. Un’inversione di tendenza si è registrata con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.lgs. 50/2016) che ha introdotto (art. 22), rinviandone l’attuazione ad un successivo decreto attuativo, lo strumento del dibattito pubblico sulla falsariga del modello francese. Trascorsi più di due anni dall’entrata in vigore del Codice, il Governo ha adottato il dPCM 10 maggio 2018, n. 76, regolando l’istituto del dibattito pubblico, già presente in altri ordinamenti (Regno Unito e Francia, tra gli altri). Il dibattito pubblico è tradizionalmente inquadrato quale istituto per garantire una trasparenza proattiva, strumentale alla partecipazione. Tuttavia, gli esiti dell’indagine sulla struttura e l’ambito di applicazione del processo partecipativo mettono in luce la distanza tra il modello italiano di dibattito pubblico e l’omologo istituto presente nell’ordinamento francese.File | Dimensione | Formato | |
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