La scelta di iniziare un percorso di procreazione assistita si inserisce all’interno di un più generale “processo psicologico della sterilità”, caratterizzato da varie fasi: lo “shock iniziale” per la diagnosi, accompagnato da un forte sentimento di perdita, dalla negazione del problema e dal rifiuto dei sentimenti ad esso legati; la fase di “immutabilità della realtà”, in cui si osserva, nella coppia, una differenziazione in base al genere delle reazioni alla diagnosi; la “crisi d’identità”, sia individuale che di coppia; infine, la “risoluzione”, ovvero un profondo senso di accettazione, segno evidente di un cambiamento di atteggiamento della coppia nei confronti della realtà. La scelta e l’attuazione di un percorso di procreazione assistita fanno emergere alcuni importanti aspetti di rilevanza psicologica. L’esito negativo del trattamento è spesso accompagnato da depressione, ansia e diminuzione dell’autostima; la relazione tra stress ed esito del trattamento, invece, appare ancora oggi poco chiara. Durante il trattamento stesso, tuttavia, nelle coppie si osservano stress emotivo, accentuazione delle componenti somatiche dei protocolli e difese psicologiche che mettono in secondo piano l’investimento affettivo: è quindi evidente come il sostegno psicologico alle coppie sterili debba essere offerto in tutte le fasi del percorso terapeutico e non solo quando l’esito è negativo
Dalla diagnosi di sterilità/infertilità ai protocolli di procreazione assistita: vissuti psicologici delle coppie sterili
Conversano C.;Genazzani A. R
2007-01-01
Abstract
La scelta di iniziare un percorso di procreazione assistita si inserisce all’interno di un più generale “processo psicologico della sterilità”, caratterizzato da varie fasi: lo “shock iniziale” per la diagnosi, accompagnato da un forte sentimento di perdita, dalla negazione del problema e dal rifiuto dei sentimenti ad esso legati; la fase di “immutabilità della realtà”, in cui si osserva, nella coppia, una differenziazione in base al genere delle reazioni alla diagnosi; la “crisi d’identità”, sia individuale che di coppia; infine, la “risoluzione”, ovvero un profondo senso di accettazione, segno evidente di un cambiamento di atteggiamento della coppia nei confronti della realtà. La scelta e l’attuazione di un percorso di procreazione assistita fanno emergere alcuni importanti aspetti di rilevanza psicologica. L’esito negativo del trattamento è spesso accompagnato da depressione, ansia e diminuzione dell’autostima; la relazione tra stress ed esito del trattamento, invece, appare ancora oggi poco chiara. Durante il trattamento stesso, tuttavia, nelle coppie si osservano stress emotivo, accentuazione delle componenti somatiche dei protocolli e difese psicologiche che mettono in secondo piano l’investimento affettivo: è quindi evidente come il sostegno psicologico alle coppie sterili debba essere offerto in tutte le fasi del percorso terapeutico e non solo quando l’esito è negativoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.