Intrecci di memoria storica e vissuti familiari, percorsi di scoperta e crescita personale nell’impervio tentativo di ricostruire un passato ammantato da ombre e non detti, che hanno lasciato cumuli di dolore nel presente e desideri di verità per costruire un ponte che, da quel passato, possa condurre a una maggiore consapevolezza delle proprie radici e a un futuro migliore: sono queste le tematiche che si dipanano tra Ima (2001, 58’) e Georg (2007,72’), opere filmiche che compongono la trilogia sulla famiglia realizzata da Caterina Klusemann. Di madre ebrea e padre tedesco, l’autrice definisce queste opere “documentari personali” e con essi compie un’operazione di scavo tra vita privata e vicende storiche: con Ima indaga disperatamente il passato della nonna ebrea sopravvissuta alla seconda guerra mondiale; con Georg cerca di riempire di vita i ricordi legati al padre pittore, morto quando lei era una bambina. Nei lavori la narrazione in prima persona accompagna un’impaginazione visiva eterogenea in cui si amalgamano riprese dal vero, contributi found footage, fotografie. Il contributo intende perseguire un doppio obiettivo: da un lato vuole mettere in luce le peculiarità linguistiche e formali adottate che collocano queste opere in un’area di confine in cui l’impianto documentario viene arricchito da una dimensione più liberamente reportagistica e da una scrittura emotiva, personale e diaristica; dall’altro vuole mostrare come l’intensità di una storia privata familiare possa diventare universale, raccontandoci il mondo, la grande Storia, i mutamenti generazionali e dei valori, la nostalgia, il lutto e la complessa dimensione dell’amore.
Sul filo della memoria e degli affetti. Storie di famiglia tra documentari e produzioni sperimentali.
ELENA MARCHESCHI
2019-01-01
Abstract
Intrecci di memoria storica e vissuti familiari, percorsi di scoperta e crescita personale nell’impervio tentativo di ricostruire un passato ammantato da ombre e non detti, che hanno lasciato cumuli di dolore nel presente e desideri di verità per costruire un ponte che, da quel passato, possa condurre a una maggiore consapevolezza delle proprie radici e a un futuro migliore: sono queste le tematiche che si dipanano tra Ima (2001, 58’) e Georg (2007,72’), opere filmiche che compongono la trilogia sulla famiglia realizzata da Caterina Klusemann. Di madre ebrea e padre tedesco, l’autrice definisce queste opere “documentari personali” e con essi compie un’operazione di scavo tra vita privata e vicende storiche: con Ima indaga disperatamente il passato della nonna ebrea sopravvissuta alla seconda guerra mondiale; con Georg cerca di riempire di vita i ricordi legati al padre pittore, morto quando lei era una bambina. Nei lavori la narrazione in prima persona accompagna un’impaginazione visiva eterogenea in cui si amalgamano riprese dal vero, contributi found footage, fotografie. Il contributo intende perseguire un doppio obiettivo: da un lato vuole mettere in luce le peculiarità linguistiche e formali adottate che collocano queste opere in un’area di confine in cui l’impianto documentario viene arricchito da una dimensione più liberamente reportagistica e da una scrittura emotiva, personale e diaristica; dall’altro vuole mostrare come l’intensità di una storia privata familiare possa diventare universale, raccontandoci il mondo, la grande Storia, i mutamenti generazionali e dei valori, la nostalgia, il lutto e la complessa dimensione dell’amore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.