Similiter spirant omnia La condizione umana tra degradazione carnale e ascesa spirituale nel commento di Bonaventura a Ecclesiaste 3,18–22

In his commentary on the Ecclesiastes (1254–1257) Bonaventure of Bagnoregio interprets Qohelet's meditation as a reverse physics and a paradoxical investigation of the worldly condition. This sophisticated contemptus mundi is aimed at leading the reader to a profound penitential awareness, which prepares for higher levels of contemplation and spiritual perfection. The article examines the theological-penitential anthropology of Bonaventure's commentary on the Ecclesiastes.

Nel suo commento all’Ecclesiaste (1254–1257) Bonaventura da Bagnoregio interpreta la meditazione qoeletiana come una physica alla rovescia, come una paradossale indagine della condizione mondana, come un raffinato contemptus mundi, finalizzato a condurre il lettore a una profonda consapevolezza penitenziale, che prepara a superiori livelli di contemplazione e perfezione spirituale. L'articolo esamina l’antropologia teologico–penitenziale del commento bonaventuriano all’Ecclesiaste.