To explain the nature of the divine kingship invoked in the Lord’s Prayer, in his Super Matthaeum (1257-1264) Albert the Great outlines a long preliminary reflection on the ideal structure of the political regnum. All its features (absolute power of one, legitimate dominion, role of laws, parts of the State, tasks of the army, use of wealth) are understood as w orldly and isomorphic participations in the higher kingship of God. Variations of this approach return in Albert’s later commentary on the Gospel of Luke (1264-1268) and elsewhere, up to one of his later works, the De sacrificio missae (c. 1274). In his exegesis of Adveniat regnum tuum, on the one side Albert displays the interdisciplinarity typical of his mature biblical commentaries, interweaving biblical, patristic, and classical philosophical sources; on the other side he frames these references w ithin schemes already outlined in his commentary on pseudo-Dionysius’ De divinis nominibus (probably dating back to 1249) and recalled in many later works.
Per spiegare la natura della regalità divina invocata nel Pater noster, nel suo commento a Matteo (1257-1264) Alberto Magno tratteggia una lunga riflessione preliminare sulla struttura ideale di una società politica a governo regale. Tutti i suoi tratti costitutivi (potere assoluto di uno solo, legittimità del dominio, compiti delle leggi, parti dello Stato, ruolo dell’esercito, uso di beni e ricchezze) sono intesi come partecipazioni isomorfiche alla superiore regalità di Dio. Varianti di questo approccio ritornano nel successivo commento al vangelo di Luca (1264-1268) e anche altrove, fino a una delle ultime opere di Alberto, il De sacrificio missae (c. 1274). Nella sua esegesi dell’espressione Adveniat regnum tuum Alberto non solo intreccia fonti bibliche, patristiche e filosofiche classiche, ma colloca anche questi riferimenti entro schemi teologico-metafisici delineati fin dal commento al De divinis nominibus pseudo-dionisiano (c. 1249) e richiamati in molte opere successive.
Adveniat regnum tuum. Dionysian schemes of divine kingship and foundation of the ‘political’ in Albert the Great’s commentary on Matthew 6:10
stefano perfetti
2019-01-01
Abstract
Per spiegare la natura della regalità divina invocata nel Pater noster, nel suo commento a Matteo (1257-1264) Alberto Magno tratteggia una lunga riflessione preliminare sulla struttura ideale di una società politica a governo regale. Tutti i suoi tratti costitutivi (potere assoluto di uno solo, legittimità del dominio, compiti delle leggi, parti dello Stato, ruolo dell’esercito, uso di beni e ricchezze) sono intesi come partecipazioni isomorfiche alla superiore regalità di Dio. Varianti di questo approccio ritornano nel successivo commento al vangelo di Luca (1264-1268) e anche altrove, fino a una delle ultime opere di Alberto, il De sacrificio missae (c. 1274). Nella sua esegesi dell’espressione Adveniat regnum tuum Alberto non solo intreccia fonti bibliche, patristiche e filosofiche classiche, ma colloca anche questi riferimenti entro schemi teologico-metafisici delineati fin dal commento al De divinis nominibus pseudo-dionisiano (c. 1249) e richiamati in molte opere successive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.