La visibilità ha assunto un ruolo sempre più preponderante nella sfera pubblica odierna. Da un lato la cittadinanza, nell’ esprimere le proprie opinioni e partecipare alle attività pubbliche, mira a far sentire sempre più la propria voce; dall’altro lato, i pubblici poteri cercano di mostrare il proprio operato, presente e futuro. Con i media digitali si sono aperti nuovi spazi per tali processi di visibilità, in cui potere e pubblici possono informare, essere informati, ma anche valorizzare o screditare attraverso nuovi canali e strategie. La visibilità di chi comunica attraverso tali media, se da un lato può mostrare con maggiore trasparenza l’immagine istituzionale, dall’altra parte può promuoverne una immagine falsata. La sfera pubblica sembra un palcoscenico in cui privato e pubblico si intrecciano fino a perdere i loro confini. I media digitali portano tale palcoscenico in spazi altri rispetto ai media mainstream, spazi che partono dal quotidiano in cui i pubblici possono partecipare più facilmente. La civic agency poi, tramite la rete, se assume una certa visibilità, può rientrare nel circuito dei media mainstream. Si tratta però di una agency e di una visibilità mutevoli, fluidi e frammentati che possono produrre immagini alterate delle istituzioni e della cittadinanza. Il simposio mira dunque a sviluppare una riflessione etica per la creazione di una relazione virtuosa tra visibilità percepita e rappresentata, civic agency e comunicazione mediale.
CIVIC AGENCY E NUOVI MEDIA. CONTRO UN’ETICA DEL NARCISISMO, PER UNA VISIBILITÀ RESPONSABILE
Veronica Neri
2020-01-01
Abstract
La visibilità ha assunto un ruolo sempre più preponderante nella sfera pubblica odierna. Da un lato la cittadinanza, nell’ esprimere le proprie opinioni e partecipare alle attività pubbliche, mira a far sentire sempre più la propria voce; dall’altro lato, i pubblici poteri cercano di mostrare il proprio operato, presente e futuro. Con i media digitali si sono aperti nuovi spazi per tali processi di visibilità, in cui potere e pubblici possono informare, essere informati, ma anche valorizzare o screditare attraverso nuovi canali e strategie. La visibilità di chi comunica attraverso tali media, se da un lato può mostrare con maggiore trasparenza l’immagine istituzionale, dall’altra parte può promuoverne una immagine falsata. La sfera pubblica sembra un palcoscenico in cui privato e pubblico si intrecciano fino a perdere i loro confini. I media digitali portano tale palcoscenico in spazi altri rispetto ai media mainstream, spazi che partono dal quotidiano in cui i pubblici possono partecipare più facilmente. La civic agency poi, tramite la rete, se assume una certa visibilità, può rientrare nel circuito dei media mainstream. Si tratta però di una agency e di una visibilità mutevoli, fluidi e frammentati che possono produrre immagini alterate delle istituzioni e della cittadinanza. Il simposio mira dunque a sviluppare una riflessione etica per la creazione di una relazione virtuosa tra visibilità percepita e rappresentata, civic agency e comunicazione mediale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.