La relazione tra economia ed arte nella sua dinamica storica ha ricevuto una rinnovata attenzione negli ultimi anni. In particolare è grazie agli studi di Richard Goldthwaite che la domanda di opere d’arte in Italia ha acquisito un ruolo significativo e ha assunto nuove valenze. Nell’Italia del Rinascimento, infatti, si verificarono cambiamenti significativi nella struttura della domanda: accanto alla domanda essenzialmente pubblica e religiosa emerse una consistente committenza privata e laica di opere d’arte che diede un nuovo impulso a questa attività economica. Già nell’interpretazione di Burckhardt, l’Italia rinascimentale rappresentava la culla del mondo moderno occidentale: lo sviluppo dell’individuo, il revival dell’antichità, la scoperta del mondo, della natura e dell’uomo. In particolare si evidenziava uno stretto legame tra lo sviluppo della nobiltà urbana, da una parte, e nuovi caratteri della domanda, e della domanda d’arte, dall’altra. Le residenze delle èlite italiane erano superiori in comfort, ordine e armonia alle dimore della nobiltà europea al Nord delle Alpi. Il saggio, sulla base di una ampia e varia documentazione d’archivio, composta da inventari e libri di amministrazione patrimoniale, evidenzia la rilevanza economica del collezionismo privato attraverso l’analisi delle spese per l’arte di alcune delle più importanti famiglie dell’aristocrazia italiana dall’inizio del Seicento sino ai primi decenni dell’Ottocento.

La domanda d'arte in Italia in età moderna. Nuovi equilibri economici e sociali

PINCHERA, VALERIA
Primo
2007-01-01

Abstract

La relazione tra economia ed arte nella sua dinamica storica ha ricevuto una rinnovata attenzione negli ultimi anni. In particolare è grazie agli studi di Richard Goldthwaite che la domanda di opere d’arte in Italia ha acquisito un ruolo significativo e ha assunto nuove valenze. Nell’Italia del Rinascimento, infatti, si verificarono cambiamenti significativi nella struttura della domanda: accanto alla domanda essenzialmente pubblica e religiosa emerse una consistente committenza privata e laica di opere d’arte che diede un nuovo impulso a questa attività economica. Già nell’interpretazione di Burckhardt, l’Italia rinascimentale rappresentava la culla del mondo moderno occidentale: lo sviluppo dell’individuo, il revival dell’antichità, la scoperta del mondo, della natura e dell’uomo. In particolare si evidenziava uno stretto legame tra lo sviluppo della nobiltà urbana, da una parte, e nuovi caratteri della domanda, e della domanda d’arte, dall’altra. Le residenze delle èlite italiane erano superiori in comfort, ordine e armonia alle dimore della nobiltà europea al Nord delle Alpi. Il saggio, sulla base di una ampia e varia documentazione d’archivio, composta da inventari e libri di amministrazione patrimoniale, evidenzia la rilevanza economica del collezionismo privato attraverso l’analisi delle spese per l’arte di alcune delle più importanti famiglie dell’aristocrazia italiana dall’inizio del Seicento sino ai primi decenni dell’Ottocento.
2007
Pinchera, Valeria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/109345
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