Il ritrovamento di un nido suscita sempre molta curiosità, perché l’osservazione ravvicinata rivela aspetti interessanti sulla sua architettura, sulla trama degli intrecci e sui materiali utilizzati. All’Orto botanico di Pisa i nidi ritrovati a terra in seguito a una forte pioggia o nelle giornate di vento, vengono conservati e catalogati. La collezione comprende esemplari di varia dimensione: dal minuscolo nido del Fiorrancino (Regulus ignicapillus) del diametro di appena 5 cm, a quelli del Merlo (Turdus merula), in cui il diametro interno della coppa misura 8-9 cm. Comprende inoltre nidi di Cardellino (Carduelis carduelis), Verzellino (Serinus serinus), Verdone (Carduelis chloris), Fringuello (Fringilla coelebs), Pigliamosche (Muscicapa striata), Capinera (Sylvia atricapilla). L’osservazione dei nidi permette di approfondire le relazioni tra uccelli e piante, la scelta dei materiali usati (muschi, licheni, radici, rametti, foglie, piume, lanugine ecc.) e del sito di nidificazione. Segnaliamo tra gli altri un nido di Merlo costruito su Cycas revoluta Thunb., che incorpora nel pavimento della coppa un seme della pianta e conserva l’impronta di una foglia sotto la base, e un nido di Verdone, sospeso su Tillandsia aeranthos (Loisel.) Desf., una pianta epifita che nell’Orto vegeta su un albero di Ginkgo biloba L. Tra i materiali usati per la costruzione se ne trovano anche di insoliti, come ad esempio una spilla da balia, inclusa in un nido di Fringillide.

Belli da vedere: la collezione dei nidi caduti a terra nell’Orto botanico

Leonardo Cocchi
;
Simonetta Maccioni;Roberta Vangelisti
2013-01-01

Abstract

Il ritrovamento di un nido suscita sempre molta curiosità, perché l’osservazione ravvicinata rivela aspetti interessanti sulla sua architettura, sulla trama degli intrecci e sui materiali utilizzati. All’Orto botanico di Pisa i nidi ritrovati a terra in seguito a una forte pioggia o nelle giornate di vento, vengono conservati e catalogati. La collezione comprende esemplari di varia dimensione: dal minuscolo nido del Fiorrancino (Regulus ignicapillus) del diametro di appena 5 cm, a quelli del Merlo (Turdus merula), in cui il diametro interno della coppa misura 8-9 cm. Comprende inoltre nidi di Cardellino (Carduelis carduelis), Verzellino (Serinus serinus), Verdone (Carduelis chloris), Fringuello (Fringilla coelebs), Pigliamosche (Muscicapa striata), Capinera (Sylvia atricapilla). L’osservazione dei nidi permette di approfondire le relazioni tra uccelli e piante, la scelta dei materiali usati (muschi, licheni, radici, rametti, foglie, piume, lanugine ecc.) e del sito di nidificazione. Segnaliamo tra gli altri un nido di Merlo costruito su Cycas revoluta Thunb., che incorpora nel pavimento della coppa un seme della pianta e conserva l’impronta di una foglia sotto la base, e un nido di Verdone, sospeso su Tillandsia aeranthos (Loisel.) Desf., una pianta epifita che nell’Orto vegeta su un albero di Ginkgo biloba L. Tra i materiali usati per la costruzione se ne trovano anche di insoliti, come ad esempio una spilla da balia, inclusa in un nido di Fringillide.
2013
Cocchi, Leonardo; Maccioni, Simonetta; Vangelisti, Roberta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1102857
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