Negli scritti critici di Robert Schumann si riconosce una complessa e ambiziosa operazione volta a coordinare in un sistema unitario diverse dimensioni dell’evento musicale: in particolare produzione, esecuzione e ascolto. A tale scopo Schumann va oltre il modello romantico individuando una polarità fra scrittura musicale (cui corrisponde la lettura silenziosa della partitura) e quegli aspetti performativi che trasformano la pagina scritta in un evento che ha tutte le caratteristiche dell’esperienza del sublime. Particolare importanza nella strategia schumanniana è l’individuazione di un collettivo capace di trasformare dialogicamente il Privatgefühl (punto di partenza di ogni esperienza musicale) nel Gefühl inteso come dimensione intersoggettiva. Particolare interesse in questo senso assume un breve racconto pubblicato nel 1837, Der alte Hauptmann, analizzato nella seconda parte del lavoro. Si tratta di un’estrema radicalizzazione del modello abbozzato da Schumann nei suoi scritti degli anni Trenta. Qui l’esperienza dell’ascolto intesa come ricreazione interiore dell’evento musicale viene assolutizzata fino a diventare tutt’uno con la fonte prima dell’ispirazione, in un corto circuito che elimina paradossalmente la possibilità stessa di parlare della musica.
L'interlocutore silenzioso. Il personaggio dell'ascoltatore negli scritti di Schumann
CERMELLI, GIOVANNA
2007-01-01
Abstract
Negli scritti critici di Robert Schumann si riconosce una complessa e ambiziosa operazione volta a coordinare in un sistema unitario diverse dimensioni dell’evento musicale: in particolare produzione, esecuzione e ascolto. A tale scopo Schumann va oltre il modello romantico individuando una polarità fra scrittura musicale (cui corrisponde la lettura silenziosa della partitura) e quegli aspetti performativi che trasformano la pagina scritta in un evento che ha tutte le caratteristiche dell’esperienza del sublime. Particolare importanza nella strategia schumanniana è l’individuazione di un collettivo capace di trasformare dialogicamente il Privatgefühl (punto di partenza di ogni esperienza musicale) nel Gefühl inteso come dimensione intersoggettiva. Particolare interesse in questo senso assume un breve racconto pubblicato nel 1837, Der alte Hauptmann, analizzato nella seconda parte del lavoro. Si tratta di un’estrema radicalizzazione del modello abbozzato da Schumann nei suoi scritti degli anni Trenta. Qui l’esperienza dell’ascolto intesa come ricreazione interiore dell’evento musicale viene assolutizzata fino a diventare tutt’uno con la fonte prima dell’ispirazione, in un corto circuito che elimina paradossalmente la possibilità stessa di parlare della musica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.