Dalla scuola al mondo del lavoro: orientamento vs dispersione per una cultura dell'accomodamento ragionevole

The economic system in which we are immersed makes it seem complicated to imagine a person with a disability entering the world of work, this because one tends to tend towards an almost divine, almost inhuman icon of the worker: perfect, tireless, fast, recyclable. The opportunity to work is, even for people with disabilities, an attitude and behaviour, lasting over time, which favors the identification and recognition of the self and of the self in the community through the possibility of feeling autonomous and at the same time necessary. For these reasons, it is urgent to work to ensure that paths for the development of transversal skills and for guidance (regulated and known by the acronym PCTO) are organized starting from secondary school attendance, in compliance with the bio-psycho-social perspective and of reasonable accommodation. Making the most of the strengths must represent the fundamental element for orientation, whether it concerns continuation in studies or job placement, going to intervene on those aspects, including of a cultural nature, which invalidate an adequate realization of the Project of Life.

Il sistema economico nel quale siamo immersi fa apparire complicato immaginare una persona con disabilità inserita nel mondo del lavoro, ciò perché si è portati a tendere ad un’icona del lavoratore quasi divina, quasi disumana: perfetto, instancabile, veloce, riciclabile. L’opportunità di lavorare è, anche per le persone con disabilità, un atteggiamento ed un comportamento, duraturo nel tempo, che favorisce l’identificazione e il riconoscimento del sé e di sé nella comunità attraverso la possibilità di sentirsi autonomo e contemporaneamente necessario. Per tali motivi è urgente adoperarsi affinché fin dalla frequenza della scuola secondaria di secondo grado siano organizzati percorsi per lo sviluppo delle competenze trasversali e per l'orientamento (normati e conosciuti con l’acronimo P.C.T.O.) nel rispetto della prospettiva bio-psico-sociale e dell’accomodamento ragionevole. Valorizzare i punti di forza deve rappresentare l’elemento fondamentale per l’orientamento, sia che riguardi il proseguimento negli studi o l’inserimento lavorativo, andando ad intervenire su quegli aspetti, anche di natura culturale, che inficiano un’ adeguata realizzazione del Progetto di Vita.