Tra diciannovesimo e ventesimo secolo l’imitazione fu al centro di un esteso dibattito che coinvolse la filosofia, la sociologia e la nascente psicologia sperimentale. Essa apparve rilevante sia per comprendere l’origine e le specificità della vita psichica umana, sia per dar conto della genesi e delle trasformazioni degli ordini sociali, in particolare per il suo ruolo nell’emergenza di “comportamenti collettivi” come quelli osservabili in relazione alla moda, alla folla e alla massa. Il testo qui tradotto, pubblicato nel 1894 sulla rivista «Mind» fondata da Alexander Bain, è esemplare del caratteristico approccio di ricerca che permette di inserire James Mark Baldwin tra i padri della psicologia genetica e della psicologia sociale. L’imitazione è presentata come un capitolo nella storia naturale della coscienza, come “reazione circolare” attraverso cui, fin da neonati, apprendiamo a “ordinare” le nostre reazioni casuali al mondo grazie alle relazioni sociali, arrivando poi ad acquisire un “senso di noi stessi” attraverso il “senso degli altri”. In questa prospettiva, ogni essere umano è “socius” prima di essere “individuo”: si individua come “socius” e diventa ciò che è in parte anche attraverso la simpatia con le persone che lo circondano e imitandole.
Imitazione e simpatia: una teoria genetica del sé sociale
MORI L
2013-01-01
Abstract
Tra diciannovesimo e ventesimo secolo l’imitazione fu al centro di un esteso dibattito che coinvolse la filosofia, la sociologia e la nascente psicologia sperimentale. Essa apparve rilevante sia per comprendere l’origine e le specificità della vita psichica umana, sia per dar conto della genesi e delle trasformazioni degli ordini sociali, in particolare per il suo ruolo nell’emergenza di “comportamenti collettivi” come quelli osservabili in relazione alla moda, alla folla e alla massa. Il testo qui tradotto, pubblicato nel 1894 sulla rivista «Mind» fondata da Alexander Bain, è esemplare del caratteristico approccio di ricerca che permette di inserire James Mark Baldwin tra i padri della psicologia genetica e della psicologia sociale. L’imitazione è presentata come un capitolo nella storia naturale della coscienza, come “reazione circolare” attraverso cui, fin da neonati, apprendiamo a “ordinare” le nostre reazioni casuali al mondo grazie alle relazioni sociali, arrivando poi ad acquisire un “senso di noi stessi” attraverso il “senso degli altri”. In questa prospettiva, ogni essere umano è “socius” prima di essere “individuo”: si individua come “socius” e diventa ciò che è in parte anche attraverso la simpatia con le persone che lo circondano e imitandole.File | Dimensione | Formato | |
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BALDWIN - IMITAZIONE (a cura di L. Mori) - Collana CLIO - Mnemosyne Ed.pdf
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