La razza ovina Massese viene allevata soprattutto in Toscana per la sua buona propensione alla produzione di latte e di carne, ma il numero dei capi si sta riducendo negli ultimi anni. La Banca Dati Nazionale (giugno 2022) riporta 25711 capi, di cui 4145 allevati in provincia di Pisa. Scopo del lavoro è stato quello di analizzare l’andamento demo-genetico della Massese allevata in provincia di Pisa negli ultimi quindici anni. I dati genealogici e demografici dei capi iscritti al Libro Genealogico (LG) sono stati forniti dall’AssoNaPa ed è stata condotta un’analisi statistica descrittiva dei dati relativi al periodo 2007-2021. I dati genealogici, previa correzione delle incongruenze sono stati analizzati a partire dal 1975 (Whole Population - WP) mentre quelli riferiti al periodo studiato hanno costituito la Reference Population (RP). E’ stato utilizzato il software Contribution Inbreeding Coancestry (CFC) per individuare il numero di generazioni tracciate, degli animali con ambedue i genitori noti e per calcolare i valori di parentela e di consanguineità per anno e per allevamento. Sono stati discussi i risultati di 15 aziende con più di 100 animali. Nel periodo considerato erano iscritte 26 aziende con 6456 capi (RP) di cui 6220 agnelli registrati. Nel graf. 1 sono riportati gli agnelli registrati per anno: è possibile notare un aumento fino al 2011 con un successivo graduale decremento fino al 2018 e una drastica riduzione negli ultimi tre anni, conseguenza di diversi fattori: crisi del settore, ridotta iscrizione dei capi al LG, introduzione del DLg n. 52/2018 che disciplina la riproduzione animale e che può aver comportato problemi di applicazione. Di ogni ariete risultano in media 14 figli con un massimo di 129 ottenuto da un solo capo. Il numero medio di figli per madre è stato 1,7: di 632 pecore è stato registrato un solo figlio mentre di una sola pecora sono stati registrati otto agnelli. I capi della WP erano 10393 suddivisi in 12 generazioni tracciate e una RP di 6456 animali. Di questi 1059 capi (16,4%) hanno ambedue i genitori noti e 17 sono risultati consanguinei. La consanguineità media è risultata 0,046% e la parentela media è stata dello 0,058%. Questa bassa consanguineità non è un dato realistico ma conseguente alla mancanza di genealogie note. Tuttavia, su 17 animali risultati consanguinei, ben 13 coefficienti sono risultati molto alti (F>0,125) con il rischio di una depressione da inbreeding. All’interno delle 15 aziende i risultati hanno rispecchiato quelli evidenziati per anno, con completezza dei dati genealogici limitata; infatti la percentuale degli animali con entrambi i genitori noti è tra 1% e 39%. Analizzando i dati genealogici per azienda si evince come questi siano molto limitati, non permettendo di calcolare il livello di consanguineità e di parentela e una efficace realizzazione di piani di miglioramento genetico.

XXIV CONGRESSO NAZIONALE SIPAOC Sostenibilità dell'allevamento ovino e caprino

L. GIULIOTTI
Primo
;
M. N. BENVENUTI
Secondo
;
G. PREZIUSO
Penultimo
;
F. CECCHI
Ultimo
2023-01-01

Abstract

La razza ovina Massese viene allevata soprattutto in Toscana per la sua buona propensione alla produzione di latte e di carne, ma il numero dei capi si sta riducendo negli ultimi anni. La Banca Dati Nazionale (giugno 2022) riporta 25711 capi, di cui 4145 allevati in provincia di Pisa. Scopo del lavoro è stato quello di analizzare l’andamento demo-genetico della Massese allevata in provincia di Pisa negli ultimi quindici anni. I dati genealogici e demografici dei capi iscritti al Libro Genealogico (LG) sono stati forniti dall’AssoNaPa ed è stata condotta un’analisi statistica descrittiva dei dati relativi al periodo 2007-2021. I dati genealogici, previa correzione delle incongruenze sono stati analizzati a partire dal 1975 (Whole Population - WP) mentre quelli riferiti al periodo studiato hanno costituito la Reference Population (RP). E’ stato utilizzato il software Contribution Inbreeding Coancestry (CFC) per individuare il numero di generazioni tracciate, degli animali con ambedue i genitori noti e per calcolare i valori di parentela e di consanguineità per anno e per allevamento. Sono stati discussi i risultati di 15 aziende con più di 100 animali. Nel periodo considerato erano iscritte 26 aziende con 6456 capi (RP) di cui 6220 agnelli registrati. Nel graf. 1 sono riportati gli agnelli registrati per anno: è possibile notare un aumento fino al 2011 con un successivo graduale decremento fino al 2018 e una drastica riduzione negli ultimi tre anni, conseguenza di diversi fattori: crisi del settore, ridotta iscrizione dei capi al LG, introduzione del DLg n. 52/2018 che disciplina la riproduzione animale e che può aver comportato problemi di applicazione. Di ogni ariete risultano in media 14 figli con un massimo di 129 ottenuto da un solo capo. Il numero medio di figli per madre è stato 1,7: di 632 pecore è stato registrato un solo figlio mentre di una sola pecora sono stati registrati otto agnelli. I capi della WP erano 10393 suddivisi in 12 generazioni tracciate e una RP di 6456 animali. Di questi 1059 capi (16,4%) hanno ambedue i genitori noti e 17 sono risultati consanguinei. La consanguineità media è risultata 0,046% e la parentela media è stata dello 0,058%. Questa bassa consanguineità non è un dato realistico ma conseguente alla mancanza di genealogie note. Tuttavia, su 17 animali risultati consanguinei, ben 13 coefficienti sono risultati molto alti (F>0,125) con il rischio di una depressione da inbreeding. All’interno delle 15 aziende i risultati hanno rispecchiato quelli evidenziati per anno, con completezza dei dati genealogici limitata; infatti la percentuale degli animali con entrambi i genitori noti è tra 1% e 39%. Analizzando i dati genealogici per azienda si evince come questi siano molto limitati, non permettendo di calcolare il livello di consanguineità e di parentela e una efficace realizzazione di piani di miglioramento genetico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1171385
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