sfilata collettiva di alcune delle principali sartorie italiane organizzata a Firenze da Giovan Battista Giorgini allo scopo di proporre al mercato statunitense nuovi stili e fogge in alternativa al gusto francese. Firenze già in epoca fascista costituiva la patria di alcune delle principali ditte di accessori, come Gherardini (1885), Gucci (1921), e Ferragamo (1927) attive e affermate ancora oggi, e di grandi sartorie, come Aiazzi Fantechi, Alma Maria Lami e Giovanni Salvadori. A Firenze e nei dintorni era inoltre presente un vivace tessuto artigianale, retaggio della tradizione manifatturiera e mercantile di origine medievale, ma soprattutto la città costituiva uno dei principali poli di attrazione del turismo straniero, forte della sua immagine di viva testimonianza dell’arte e della cultura del Rinascimento italiano. Firenze divenne per alcuni decenni il centro di riferimento della moda italiana a livello internazionale. Benché numerose e spesso ricche di notizie e dettagli siano le ricostruzioni dell’iniziativa del Giorgini e delle manifestazioni di Pitti, ancora pochi risultano gli studi e le ricerche sullo sviluppo complessivo, economico e sociale, della moda a Firenze nel secolo che precedette l’avvio e il lancio del Made in Italy. Questo saggio intende ricostruire attraverso un insieme eterogeneo di fonti- materiale documentario inedito, studi monografici, guide commerciali, dati statistici- i caratteri del settore della moda e dell’abbigliamento nella città di Firenze dall’origine della moda “moderna” sino agli anni Cinquanta, momento in cui la città toscana divenne centro di riferimento internazionale della moda italiana.
Autori interni: | PINCHERA, VALERIA (Corresponding) | |
Autori: | Pinchera, Valeria | |
Titolo: | Firenze e la nascita della moda italiana: dai drappi alla Sala Bianca | |
Anno del prodotto: | 2008 | |
Abstract: | sfilata collettiva di alcune delle principali sartorie italiane organizzata a Firenze da Giovan Battista Giorgini allo scopo di proporre al mercato statunitense nuovi stili e fogge in alternativa al gusto francese. Firenze già in epoca fascista costituiva la patria di alcune delle principali ditte di accessori, come Gherardini (1885), Gucci (1921), e Ferragamo (1927) attive e affermate ancora oggi, e di grandi sartorie, come Aiazzi Fantechi, Alma Maria Lami e Giovanni Salvadori. A Firenze e nei dintorni era inoltre presente un vivace tessuto artigianale, retaggio della tradizione manifatturiera e mercantile di origine medievale, ma soprattutto la città costituiva uno dei principali poli di attrazione del turismo straniero, forte della sua immagine di viva testimonianza dell’arte e della cultura del Rinascimento italiano. Firenze divenne per alcuni decenni il centro di riferimento della moda italiana a livello internazionale. Benché numerose e spesso ricche di notizie e dettagli siano le ricostruzioni dell’iniziativa del Giorgini e delle manifestazioni di Pitti, ancora pochi risultano gli studi e le ricerche sullo sviluppo complessivo, economico e sociale, della moda a Firenze nel secolo che precedette l’avvio e il lancio del Made in Italy. Questo saggio intende ricostruire attraverso un insieme eterogeneo di fonti- materiale documentario inedito, studi monografici, guide commerciali, dati statistici- i caratteri del settore della moda e dell’abbigliamento nella città di Firenze dall’origine della moda “moderna” sino agli anni Cinquanta, momento in cui la città toscana divenne centro di riferimento internazionale della moda italiana. | |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |