Nel lavoro viene preso in esame un esempio significativo dell’intreccio fra scrittura biografica e elaborazione letteraria nell’età classico-romantica e nell’Ottocento. Solo a partire dalla metà del Settecento si diffondono in Germania biografie di musicisti (virtuosi e compositori) che poco dopo, soprattutto nel Romanticismo, vengono utilizzate come materiale per la costruzione letteraria della figura dell’artista. La vita di Friedemann Bach e, soprattutto, la sua attività di virtuoso organista e di compositore sono oggetto gia nel Settecento di una copiosa produzione aneddotica, che crea via via una stretta connessione, finora inusuale, fra vita e opera. Tale connessione si manifesta nella leggenda del “capolavoro perduto”. Solo in età romantica, però, le leggende intorno a Friedemann Bach si dispongono a formare un complesso in cui convergono diversi filoni. Qui se ne esaminano soprattutto due: 1. La ripresa degli aneddoti su Friedemann da parte di E.T.A. Hoffmann in Ritter Gluck e in Kreisleriana e da parte di Rochlitz nel ritratto biografico dello stesso Hoffmann, redatto per la Allgemeine Musikalische Zeitung; 2. L’intreccio fra vita e opera di Friedemann e “”Bach-Rezeption”, esaminato anche alla luce dell’attività di conservazione e raccolta della Singakademie di Berlino. A tale attività risulta collegato anche il romanzo ottocentesco Friedemann Bach di Brachvogel.
"L'ebreo errante della musica". Wilhelm Friedemann Bach nella letteratura dell'Ottocento
CERMELLI, GIOVANNA
2009-01-01
Abstract
Nel lavoro viene preso in esame un esempio significativo dell’intreccio fra scrittura biografica e elaborazione letteraria nell’età classico-romantica e nell’Ottocento. Solo a partire dalla metà del Settecento si diffondono in Germania biografie di musicisti (virtuosi e compositori) che poco dopo, soprattutto nel Romanticismo, vengono utilizzate come materiale per la costruzione letteraria della figura dell’artista. La vita di Friedemann Bach e, soprattutto, la sua attività di virtuoso organista e di compositore sono oggetto gia nel Settecento di una copiosa produzione aneddotica, che crea via via una stretta connessione, finora inusuale, fra vita e opera. Tale connessione si manifesta nella leggenda del “capolavoro perduto”. Solo in età romantica, però, le leggende intorno a Friedemann Bach si dispongono a formare un complesso in cui convergono diversi filoni. Qui se ne esaminano soprattutto due: 1. La ripresa degli aneddoti su Friedemann da parte di E.T.A. Hoffmann in Ritter Gluck e in Kreisleriana e da parte di Rochlitz nel ritratto biografico dello stesso Hoffmann, redatto per la Allgemeine Musikalische Zeitung; 2. L’intreccio fra vita e opera di Friedemann e “”Bach-Rezeption”, esaminato anche alla luce dell’attività di conservazione e raccolta della Singakademie di Berlino. A tale attività risulta collegato anche il romanzo ottocentesco Friedemann Bach di Brachvogel.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.