La qualità microbiologica delle acque destinate alla balneazione costituisce un elemento essenziale per la tutela della salute pubblica. Il presente studio, condotto nell’ambito di un progetto multidisciplinare integrato geologico-ambientale nel Comune di Pietrasanta (Lucca), ha avuto l’obiettivo di caratterizzare la contaminazione microbiologica e virologica di un reticolo idrografico urbano recapitante in una rinomata area marino-costiera adibita alla balneazione e a forte vocazione turistica nella stagione estiva. Nel biennio 2023–2024 sono stati condotti campionamenti di acque superficiali e sedimenti d’alveo in dieci stazioni lungo le principali aste fluviali ed in un punto di prelievo nelle acque marine prospicenti la foce del collettore fluviale di riferimento. Complessivamente sono stati analizzati 55 campioni per i principali indicatori batterici di contaminazione fecale: coliformi totali, Escherichia coli, enterococchi intestinali e spore di Clostridi solfito-riduttori. I punti con i livelli più elevati di contaminazione batterica sono stati selezionati per un approfondimento virologico, mediante ricerca di colifagi somatici con tecniche colturali e virus enterici umani (Human Adenovirus, Enterovirus, Norovirus genogruppo II, virus dell’epatite A) con metodiche molecolari, incluso il sequenziamento genico. I risultati hanno evidenziato una contaminazione diffusa lungo tutto il reticolo, con concentrazioni batteriche nelle acque fluviali nell’ordine di 104 CFU/100ml per coliformi totali, tra 103 e 102 per E. coli ed enterococchi intestinali e 10 CFU/100ml per le spore di clostridi. Tali concentrazioni risultavano superiori di almeno 10 volte nei sedimenti rispetto alla colonna d’acqua soprastante, indicando il ruolo dei sedimenti come reservoir microbico. L’approfondimento virologico ha rilevato concentrazioni di colifagi somatici fino a 10⁵ PFU/L nei punti più contaminati all’analisi batteriologica. Human Adenovirus era presente nell’87.5% dei campioni analizzati, con una predominanza di specie enteriche (HAdV40), a conferma dell’origine umana della contaminazione fecale. Sono stati, inoltre, rilevati Enterovirus (EV-A71) e Norovirus genogruppo II (12.5% ciascuno). Nelle acque marine prospicienti la foce, i livelli di contaminazione batterica risultavano inferiori rispetto al reticolo, tuttavia sono stati osservati superamenti dei limiti normativi per E. coli ed enterococchi intestinali in circa il 22% dei campioni nel biennio considerato, principalmente associati a eventi piovosi intensi. Questi risultati suggeriscono il contributo significativo dei sedimenti fluviali alla dinamica di contaminazione delle acque marino-costiere, con importanti implicazioni per la gestione del rischio sanitario in aree di balneazione, soprattutto in condizioni meteoriche sfavorevoli. Funding: il presente lavoro è stato svolto nell’ambito dell’Accordo di collaborazione scientifica tra Comune di Pietrasanta e Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa.

Caratterizzazione microbiologica e virologica di acque superficiali e sedimenti in un reticolo idrografico urbano: implicazioni sanitarie per la qualità delle acque di balneazione

Ileana Federigi
Primo
;
Marco Verani;Alessandra Pagani;Roberto Giannecchini;Riccardo Petrini;Annalaura Carducci
2025-01-01

Abstract

La qualità microbiologica delle acque destinate alla balneazione costituisce un elemento essenziale per la tutela della salute pubblica. Il presente studio, condotto nell’ambito di un progetto multidisciplinare integrato geologico-ambientale nel Comune di Pietrasanta (Lucca), ha avuto l’obiettivo di caratterizzare la contaminazione microbiologica e virologica di un reticolo idrografico urbano recapitante in una rinomata area marino-costiera adibita alla balneazione e a forte vocazione turistica nella stagione estiva. Nel biennio 2023–2024 sono stati condotti campionamenti di acque superficiali e sedimenti d’alveo in dieci stazioni lungo le principali aste fluviali ed in un punto di prelievo nelle acque marine prospicenti la foce del collettore fluviale di riferimento. Complessivamente sono stati analizzati 55 campioni per i principali indicatori batterici di contaminazione fecale: coliformi totali, Escherichia coli, enterococchi intestinali e spore di Clostridi solfito-riduttori. I punti con i livelli più elevati di contaminazione batterica sono stati selezionati per un approfondimento virologico, mediante ricerca di colifagi somatici con tecniche colturali e virus enterici umani (Human Adenovirus, Enterovirus, Norovirus genogruppo II, virus dell’epatite A) con metodiche molecolari, incluso il sequenziamento genico. I risultati hanno evidenziato una contaminazione diffusa lungo tutto il reticolo, con concentrazioni batteriche nelle acque fluviali nell’ordine di 104 CFU/100ml per coliformi totali, tra 103 e 102 per E. coli ed enterococchi intestinali e 10 CFU/100ml per le spore di clostridi. Tali concentrazioni risultavano superiori di almeno 10 volte nei sedimenti rispetto alla colonna d’acqua soprastante, indicando il ruolo dei sedimenti come reservoir microbico. L’approfondimento virologico ha rilevato concentrazioni di colifagi somatici fino a 10⁵ PFU/L nei punti più contaminati all’analisi batteriologica. Human Adenovirus era presente nell’87.5% dei campioni analizzati, con una predominanza di specie enteriche (HAdV40), a conferma dell’origine umana della contaminazione fecale. Sono stati, inoltre, rilevati Enterovirus (EV-A71) e Norovirus genogruppo II (12.5% ciascuno). Nelle acque marine prospicienti la foce, i livelli di contaminazione batterica risultavano inferiori rispetto al reticolo, tuttavia sono stati osservati superamenti dei limiti normativi per E. coli ed enterococchi intestinali in circa il 22% dei campioni nel biennio considerato, principalmente associati a eventi piovosi intensi. Questi risultati suggeriscono il contributo significativo dei sedimenti fluviali alla dinamica di contaminazione delle acque marino-costiere, con importanti implicazioni per la gestione del rischio sanitario in aree di balneazione, soprattutto in condizioni meteoriche sfavorevoli. Funding: il presente lavoro è stato svolto nell’ambito dell’Accordo di collaborazione scientifica tra Comune di Pietrasanta e Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa.
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