Con la Direttiva Nitrati l’Unione Europea affronta il problema dell’inquinamento delle falde da nitrati di origine agricola fornendo agli Stati Membri lo strumento normativo tramite cui regolamentare l’attività agricola nelle aree riconosciute come vulnerabili. Il presente contributo, illustra la necessità di superare il tipico approccio “command and control” per prevenire e risarcire i danni ambientali arrecati alle risorse naturali dell’Unione. Questo approccio si contrappone ad un approccio, molto diffuso nella letteratura corrente, che pretende di affrontare la questione ambientale in termini economici, che cioè valuta congiuntamente i costi e i benefici economici e ambientali delle attività economiche. La gestione sostenibile dell’ambiente, da un punto di vista ecologico, economico e sociale, dovrebbe, infatti, comprendere l’utilizzo di strumenti diversi che tengano in considerazione anche le risorse non monetizzabili che svolgono comunque funzioni di sostegno al sistema economico e al benessere sociale. Se si fa riferimento all’agricoltura, in particolare, non si può non tener conto del fatto che oltre ad avere una funzione prettamente produttiva, e quindi economica, essa riveste un ruolo fondamentale nel preservare l’ambiente, nel fornire ecosystem services e nel mantenere relazioni sociali di primaria importanza. Qual è, dunque, la strategia più efficace per affrontare la questione ambientale senza trascurare queste funzioni? Per rispondere a un tale quesito è necessario andare ad analizzare quali sono le interazioni tra il sistema economico e l’ambiente, come viene considerato, in termini economici, l’inquinamento ambientale e, insieme a ciò, quali sono gli strumenti messi a punto per la valutazione, la prevenzione e/o per il risarcimento del danno ambientale conseguente all’inquinamento prodotto e, con essi, le strategie da implementare per una efficace conservazione delle risorse naturali intese come “bene pubblico” e, dunque, come bene di interesse per la collettività.
Valutazione dei costi ambientali dell’inquinamento da nitrati
BRUNORI, GIANLUCA;ROVAI, MASSIMO;LARI, ALESSANDRA
2010-01-01
Abstract
Con la Direttiva Nitrati l’Unione Europea affronta il problema dell’inquinamento delle falde da nitrati di origine agricola fornendo agli Stati Membri lo strumento normativo tramite cui regolamentare l’attività agricola nelle aree riconosciute come vulnerabili. Il presente contributo, illustra la necessità di superare il tipico approccio “command and control” per prevenire e risarcire i danni ambientali arrecati alle risorse naturali dell’Unione. Questo approccio si contrappone ad un approccio, molto diffuso nella letteratura corrente, che pretende di affrontare la questione ambientale in termini economici, che cioè valuta congiuntamente i costi e i benefici economici e ambientali delle attività economiche. La gestione sostenibile dell’ambiente, da un punto di vista ecologico, economico e sociale, dovrebbe, infatti, comprendere l’utilizzo di strumenti diversi che tengano in considerazione anche le risorse non monetizzabili che svolgono comunque funzioni di sostegno al sistema economico e al benessere sociale. Se si fa riferimento all’agricoltura, in particolare, non si può non tener conto del fatto che oltre ad avere una funzione prettamente produttiva, e quindi economica, essa riveste un ruolo fondamentale nel preservare l’ambiente, nel fornire ecosystem services e nel mantenere relazioni sociali di primaria importanza. Qual è, dunque, la strategia più efficace per affrontare la questione ambientale senza trascurare queste funzioni? Per rispondere a un tale quesito è necessario andare ad analizzare quali sono le interazioni tra il sistema economico e l’ambiente, come viene considerato, in termini economici, l’inquinamento ambientale e, insieme a ciò, quali sono gli strumenti messi a punto per la valutazione, la prevenzione e/o per il risarcimento del danno ambientale conseguente all’inquinamento prodotto e, con essi, le strategie da implementare per una efficace conservazione delle risorse naturali intese come “bene pubblico” e, dunque, come bene di interesse per la collettività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.