Le volte sono costruzioni in pietre che l’arte ha immaginato per supplire ai soffitti ed alle coperture in legno, onde rendere gli edifici più durevoli e guarentirli dagl’incendi. […] Colla parola volta s’intende una costruzione composta di molte pietre di taglio, pietrami, mattoni od altre materie modellate, disposte o riunite in modo da sostenersi per coprire uno spazio (Giovanni Rondelet, “Trattato dell’arte di edificare” Tomo II, I parte Libro III “Stereotomia” Sezione III “Costruzione ed apparecchio delle volte piane”, 1831). Nell’edilizia del passato ancora in uso i piani delle abitazioni sono spesso costituiti da volte sottili in laterizio, costruite con mezzane in folio disposte a spinapesce o a filari longitudinali paralleli ai muri di imposta. Il gesso, utilizzato per la rapidità della presa, garantiva il celere avanzamento della costruzione senza l’ausilio di centine complete. Le volte a padiglione ribassato, dette “a specchio”, erano spesso completate all’estradosso da frenelli, lunette o unghie, anch’esse costruite in folio, che, avvicinandosi alla quota del pavimento, riducevano il peso del riempimento e contribuivano alla statica con la loro rigidezza. Nell’edilizia attuale questa tecnica non trova più applicazioni, che sono invece riscontrabili molto frequentemente fino alla Seconda Guerra Mondiale, ma è sostituita dai solai a intradosso piano che comportano tecniche costruttive più semplici ed economiche con minori ingombri e senza spinte. Le volte in laterizio, nelle numerose varietà tipologiche spesso molto ardite, rappresentano quindi una fondamentale componente dell’edilizia storica tuttora in uso e destano ammirazione per la loro perfezione tecnica, rivelandosi degne di conservazione e adeguamento alle attuali necessità in termini di impiego e di sicurezza. Questo lavoro vuol dare un contributo all’utilizzo sicuro di questo particolare patrimonio edilizio, rendendolo anche idoneo a carichi concentrati o eccentrici e non vulnerabile dagli effetti dell’acqua sul gesso di connessione. A tale scopo viene qui presentata una tecnica, per molti aspetti innovativa, applicata ad un caso specifico di recente attuazione. Si analizza inizialmente la funzione statica dei diversi elementi costruttivi componenti la volta e, successivamente, si valuta, in termini quantitativi, il miglioramento statico apportato dall’intervento di rinforzo sia alla volta stessa, sia alle pareti di imposta sia al comportamento scatolare dell’edificio.

Volte di laterizio in folio: una tecnica di consolidamento

DE FALCO, ANNA;GUCCI, NATALE;
2008-01-01

Abstract

Le volte sono costruzioni in pietre che l’arte ha immaginato per supplire ai soffitti ed alle coperture in legno, onde rendere gli edifici più durevoli e guarentirli dagl’incendi. […] Colla parola volta s’intende una costruzione composta di molte pietre di taglio, pietrami, mattoni od altre materie modellate, disposte o riunite in modo da sostenersi per coprire uno spazio (Giovanni Rondelet, “Trattato dell’arte di edificare” Tomo II, I parte Libro III “Stereotomia” Sezione III “Costruzione ed apparecchio delle volte piane”, 1831). Nell’edilizia del passato ancora in uso i piani delle abitazioni sono spesso costituiti da volte sottili in laterizio, costruite con mezzane in folio disposte a spinapesce o a filari longitudinali paralleli ai muri di imposta. Il gesso, utilizzato per la rapidità della presa, garantiva il celere avanzamento della costruzione senza l’ausilio di centine complete. Le volte a padiglione ribassato, dette “a specchio”, erano spesso completate all’estradosso da frenelli, lunette o unghie, anch’esse costruite in folio, che, avvicinandosi alla quota del pavimento, riducevano il peso del riempimento e contribuivano alla statica con la loro rigidezza. Nell’edilizia attuale questa tecnica non trova più applicazioni, che sono invece riscontrabili molto frequentemente fino alla Seconda Guerra Mondiale, ma è sostituita dai solai a intradosso piano che comportano tecniche costruttive più semplici ed economiche con minori ingombri e senza spinte. Le volte in laterizio, nelle numerose varietà tipologiche spesso molto ardite, rappresentano quindi una fondamentale componente dell’edilizia storica tuttora in uso e destano ammirazione per la loro perfezione tecnica, rivelandosi degne di conservazione e adeguamento alle attuali necessità in termini di impiego e di sicurezza. Questo lavoro vuol dare un contributo all’utilizzo sicuro di questo particolare patrimonio edilizio, rendendolo anche idoneo a carichi concentrati o eccentrici e non vulnerabile dagli effetti dell’acqua sul gesso di connessione. A tale scopo viene qui presentata una tecnica, per molti aspetti innovativa, applicata ad un caso specifico di recente attuazione. Si analizza inizialmente la funzione statica dei diversi elementi costruttivi componenti la volta e, successivamente, si valuta, in termini quantitativi, il miglioramento statico apportato dall’intervento di rinforzo sia alla volta stessa, sia alle pareti di imposta sia al comportamento scatolare dell’edificio.
2008
DE FALCO, Anna; Gucci, Natale; Cinotti, M.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/195253
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