La nostra collettività si sta sempre più urbanizzando, non solo in senso fisico, ma anche come modi di pensare e di agire. E’ aumentata la distanza geografica tra siti di produzione degli alimenti e consumatore; i bambini oggi non conoscono la storia e la provenienza del loro cibo e scoprire questi aspetti li rende più consapevoli e allarga i loro interessi; i contatti diretti con l’ambiente naturale sono sempre più rari e superficiali. Molte attività educative sono trasversali, stimolano la curiosità e possono suscitare entusiasmo: così, coltivare un orto in ambito scolastico o visitare un bosco permette di affrontare temi di scienze, storia, geografia, matematica, lingue straniere, arte, e via dicendo. Un modo di “fare scuola” che rischia di smarrirsi, mentre, invece, è utile per sviluppare abilità manuali, conoscenze scientifiche, curiosità e pensiero logico interdipendente, in un contesto divertente e coinvolgente. Del resto, la forma più naturale di apprendimento è quella basata sull’esperienza personale (“learning by doing”). Attività interattive dirette dei bambini con piante e animali sono fondamentali per aumentare la loro sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e favorire atteggiamenti conseguenti. La scuola, le istituzioni e la società civile devono assumere un ruolo attivo per un cambiamento culturale che sappia trovare le connessioni tra le azioni educative e il progetto di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente. Alcune peculiarità del Centro di Ricerche Agro-ambientali Enrico Avanzi (CiRAA) ne fanno una location ideale per programmi di educazione ambientale: ineguagliabile posizione geografica (a pochi minuti dalle città di Pisa e di Livorno), impareggiabile valore paesaggistico e naturalistico (tutta l’area è inserita in una riserva UNESCO e nel Parco Regionale di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli e presenta una notevole diversità pedologia e ricchezza biologica), totale fruibilità da parte del cittadino, capacità unica di costituire un soggetto in grado di produrre e diffondere innovazione e di rappresentare una immensa “palestra a cielo aperto” per studenti di ogni età e ogni interesse scolastico (G. Lorenzini e F. Di Iacovo, Il Bilancio Sociale del Centro “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa. I Quaderni del Centro Enrico Avanzi dell’Università di Pisa, n. 9. Felici, Pisa, 2009, 68 pp.). Il CiRAA, quindi, può essere considerato un vero polo integratore di conoscenze, che coniuga sapere scientifico e capacità pratica, realizzando un peculiare prodotto culturale, potenzialmente capace di coinvolgere una utenza quanto mai vasta, operando su scala aziendale. Sotto il profilo logistico dispone di aula multimediale, mezzi di trasporto collettivo, laboratori, impianti sperimentali e personale specializzato per fornire servizi di educazione ambientale.

Le attività di educazione ambientale al Centro Enrico Avanzi

LORENZINI, GIACOMO
2014-01-01

Abstract

La nostra collettività si sta sempre più urbanizzando, non solo in senso fisico, ma anche come modi di pensare e di agire. E’ aumentata la distanza geografica tra siti di produzione degli alimenti e consumatore; i bambini oggi non conoscono la storia e la provenienza del loro cibo e scoprire questi aspetti li rende più consapevoli e allarga i loro interessi; i contatti diretti con l’ambiente naturale sono sempre più rari e superficiali. Molte attività educative sono trasversali, stimolano la curiosità e possono suscitare entusiasmo: così, coltivare un orto in ambito scolastico o visitare un bosco permette di affrontare temi di scienze, storia, geografia, matematica, lingue straniere, arte, e via dicendo. Un modo di “fare scuola” che rischia di smarrirsi, mentre, invece, è utile per sviluppare abilità manuali, conoscenze scientifiche, curiosità e pensiero logico interdipendente, in un contesto divertente e coinvolgente. Del resto, la forma più naturale di apprendimento è quella basata sull’esperienza personale (“learning by doing”). Attività interattive dirette dei bambini con piante e animali sono fondamentali per aumentare la loro sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e favorire atteggiamenti conseguenti. La scuola, le istituzioni e la società civile devono assumere un ruolo attivo per un cambiamento culturale che sappia trovare le connessioni tra le azioni educative e il progetto di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente. Alcune peculiarità del Centro di Ricerche Agro-ambientali Enrico Avanzi (CiRAA) ne fanno una location ideale per programmi di educazione ambientale: ineguagliabile posizione geografica (a pochi minuti dalle città di Pisa e di Livorno), impareggiabile valore paesaggistico e naturalistico (tutta l’area è inserita in una riserva UNESCO e nel Parco Regionale di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli e presenta una notevole diversità pedologia e ricchezza biologica), totale fruibilità da parte del cittadino, capacità unica di costituire un soggetto in grado di produrre e diffondere innovazione e di rappresentare una immensa “palestra a cielo aperto” per studenti di ogni età e ogni interesse scolastico (G. Lorenzini e F. Di Iacovo, Il Bilancio Sociale del Centro “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa. I Quaderni del Centro Enrico Avanzi dell’Università di Pisa, n. 9. Felici, Pisa, 2009, 68 pp.). Il CiRAA, quindi, può essere considerato un vero polo integratore di conoscenze, che coniuga sapere scientifico e capacità pratica, realizzando un peculiare prodotto culturale, potenzialmente capace di coinvolgere una utenza quanto mai vasta, operando su scala aziendale. Sotto il profilo logistico dispone di aula multimediale, mezzi di trasporto collettivo, laboratori, impianti sperimentali e personale specializzato per fornire servizi di educazione ambientale.
2014
Lorenzini, Giacomo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/755100
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