a stima dell’analisi del contributo della ricerca in agricoltura rappresenta un tema di forte attualità sia per l’accountability della spesa pubblica sia per avere una misurazione dei benefici sulla collettività. Sebbene la letteratura economico-agraria abbia enfatizzato il ruolo della ricerca per migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi (migliorando il rapporto input/output), evidenze empiriche e la rilevanza di nuove tematiche collegate alla ricerca agricola (ad esempio bio-econcomia) hanno evidenziato la necessità di analizzare impatti della spesa in ricerca rispetto a dimensioni che vadano oltre la produttività (ad esempio sulla qualità della vita e sul benessere nelle aree rurali, sulla mitigazione degli effetti del cambiamenti climatico, sulla riduzione delle esternalità negative). La letteratura economico-agraria ha dettagliatamente affrontato la stima degli impatti della ricerca, applicando modelli causali tra la spesa e la produttività dei fattori impiegati. In questi lavori gli impatti sono misurati mediante variabili di efficienza delle risorse e di sicurezza alimentare. Alston et al. (2000), attraverso una meta-analisi di 289 studi, identificano tassi di rendimento della spesa in R&D in agricoltura pari all’82% (media) e al 44% (mediana). Recentemente Hurley et al. (2014), mediante una meta-analisi su 372 studi, hanno confermato trend positivi della spesa per ricerca in agricoltura. Smeets Kristkova et al. (2015) concludono identificando una maggiore distanza tra spesa per ricerca ed impatti nell’ambito pubblico, rispetto al privato; vi sono rendimenti maggiori nelle colture annuali e nella zootecnia. Gli stessi autori hanno inoltre evidenziato time lags tra la spesa in ricerca ed impatti maggiori della ricerca pubblica rispetto a quella privata. Mentre la crescita economica o il tasso di rendimento della ricerca (pubblica) sono temi sufficientemente studiati dalla letteratura, gli impatti sulla varie dimensioni della sostenibilità e sul welfare sono meno investigati. Le cause possono essere ricondotte a: a) difficoltà nell’identificare le priorità della ricerca agricola; b) mancanza di modelli logico-interpretativi per identificare la causalità tra spesa ed impatti su più obiettivi, c) la mancanza di indicatori o proxy soprattutto ai temi ambientali e sociali. Nel complesso, se la stima degli impatti della ricerca sulla produttività dei fattori o delle risorse è tuttora un tema complesso e di forte attualità, la stima del contributo della ricerca alla sostenibilità dei sistemi agricoli e sul welfare della collettività rappresenta una sfida metodologica ed empirica. Il modello agricolo europeo ha subito diverse sollecitazioni negli ultimi anni, legate sia alle pressioni esercitate dai cambiamenti della società (mobilità delle persone, salute, invecchiamento ecc.) sia in risposta alle principali sfide globali (sicurezza alimentare, cambiamento climatico, ecc.). I nuovi drivers (tra cui lo sviluppo della bio-economia, l’intensificazione sostenibile, ecc.) hanno motivato la creazione di nuovi filoni di ricerca, enfatizzando il ruolo strategico delle conoscenze e delle nuove tecnologie nella creazione del benessere da parte della collettività (Viaggi, 2015). Il presente lavoro intende analizzare le principali problematiche inerenti alla stima degli impatti della ricerca sulle dimensioni della sostenibilità (economica, ambientale e sociale) e mediante il confronto tra priorità della ricerca europea e analisi dei indicatori/variabili disponibili, nonchè intende identificare le principali carenze metodologiche e di date sulla stima degli impatti della ricerca. Il contributo presenta le prime riflessioni emerse nell’ambito del progetto europeo Impresa (EU-FP7 Measurement of Research Impact in European Agriculture).

Relazioni tra obiettivi e quantificazione degli outcome della ricerca europea in agricoltura

BRUNORI, GIANLUCA;COLI, ALESSANDRA;PACINI, BARBARA
2015-01-01

Abstract

a stima dell’analisi del contributo della ricerca in agricoltura rappresenta un tema di forte attualità sia per l’accountability della spesa pubblica sia per avere una misurazione dei benefici sulla collettività. Sebbene la letteratura economico-agraria abbia enfatizzato il ruolo della ricerca per migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi (migliorando il rapporto input/output), evidenze empiriche e la rilevanza di nuove tematiche collegate alla ricerca agricola (ad esempio bio-econcomia) hanno evidenziato la necessità di analizzare impatti della spesa in ricerca rispetto a dimensioni che vadano oltre la produttività (ad esempio sulla qualità della vita e sul benessere nelle aree rurali, sulla mitigazione degli effetti del cambiamenti climatico, sulla riduzione delle esternalità negative). La letteratura economico-agraria ha dettagliatamente affrontato la stima degli impatti della ricerca, applicando modelli causali tra la spesa e la produttività dei fattori impiegati. In questi lavori gli impatti sono misurati mediante variabili di efficienza delle risorse e di sicurezza alimentare. Alston et al. (2000), attraverso una meta-analisi di 289 studi, identificano tassi di rendimento della spesa in R&D in agricoltura pari all’82% (media) e al 44% (mediana). Recentemente Hurley et al. (2014), mediante una meta-analisi su 372 studi, hanno confermato trend positivi della spesa per ricerca in agricoltura. Smeets Kristkova et al. (2015) concludono identificando una maggiore distanza tra spesa per ricerca ed impatti nell’ambito pubblico, rispetto al privato; vi sono rendimenti maggiori nelle colture annuali e nella zootecnia. Gli stessi autori hanno inoltre evidenziato time lags tra la spesa in ricerca ed impatti maggiori della ricerca pubblica rispetto a quella privata. Mentre la crescita economica o il tasso di rendimento della ricerca (pubblica) sono temi sufficientemente studiati dalla letteratura, gli impatti sulla varie dimensioni della sostenibilità e sul welfare sono meno investigati. Le cause possono essere ricondotte a: a) difficoltà nell’identificare le priorità della ricerca agricola; b) mancanza di modelli logico-interpretativi per identificare la causalità tra spesa ed impatti su più obiettivi, c) la mancanza di indicatori o proxy soprattutto ai temi ambientali e sociali. Nel complesso, se la stima degli impatti della ricerca sulla produttività dei fattori o delle risorse è tuttora un tema complesso e di forte attualità, la stima del contributo della ricerca alla sostenibilità dei sistemi agricoli e sul welfare della collettività rappresenta una sfida metodologica ed empirica. Il modello agricolo europeo ha subito diverse sollecitazioni negli ultimi anni, legate sia alle pressioni esercitate dai cambiamenti della società (mobilità delle persone, salute, invecchiamento ecc.) sia in risposta alle principali sfide globali (sicurezza alimentare, cambiamento climatico, ecc.). I nuovi drivers (tra cui lo sviluppo della bio-economia, l’intensificazione sostenibile, ecc.) hanno motivato la creazione di nuovi filoni di ricerca, enfatizzando il ruolo strategico delle conoscenze e delle nuove tecnologie nella creazione del benessere da parte della collettività (Viaggi, 2015). Il presente lavoro intende analizzare le principali problematiche inerenti alla stima degli impatti della ricerca sulle dimensioni della sostenibilità (economica, ambientale e sociale) e mediante il confronto tra priorità della ricerca europea e analisi dei indicatori/variabili disponibili, nonchè intende identificare le principali carenze metodologiche e di date sulla stima degli impatti della ricerca. Il contributo presenta le prime riflessioni emerse nell’ambito del progetto europeo Impresa (EU-FP7 Measurement of Research Impact in European Agriculture).
2015
Landi, Chiara; Brunori, Gianluca; Bartolini, Fabio; Coli, Alessandra; Magrini, Alessandro; Pacini, Barbara
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