Introduzione. L’ecosistema del bacino del Torrente Baccatoio è caratterizzato da una serie di processi complessi ed interdipendenti, che determinano la ridistribuzione di elementi tossici e potenzialmente tossici (EPT) tra le varie matrici ambientali ed il loro passaggio al biota attraverso la traslocazione dal suolo contaminato e dall’acqua alle piante. La complessità dei processi che avvengono nel bacino è dovuta all’interazione di diversi fattori, a partire dalle caratteristiche climatiche, geologiche, geologico-strutturali ed idrogeologiche dell’area, che determinano fenomeni a diversa scala temporale. Su questi fattori naturali si sono sovrapposti gli effetti antropici associati alla attività estrattiva mineraria e all’uso del territorio. In questo scenario, l’interazione fra fase acquosa, rocce e sedimenti svolge un ruolo fondamentale sia per il rilascio dei contaminanti dalle zone sorgente che per la loro dispersione attraverso il trasporto in soluzione o meccanico. Eventi stagionali, quali periodi di intense o scarse precipitazioni meteoriche, contribuiscono alla variabilità della dispersione della contaminazione nell’ecosistema. La seconda campagna di campionamento e acquisizione dati, svolta nel mese di ottobre 2015, ha avuto come scopo proprio quello di osservare se e come cambino le dinamiche di rilascio e di dispersione dei contaminanti a partire dai drenaggi minerari in uno specifico contesto climatico e idrologico. Per tali motivi durante la seconda campagna sono state ricampionate le acque di sorgenti, pozzi, torrente e drenaggi minerari già prelevati durante la prima campagna, seguendo gli stessi protocolli di campionamento ed analisi già descritti nella relazione di breve termine. I dati sulle acque sono integrati, in questa seconda campagna, dai dati sui sedimenti mobili del letto del Torrente Baccatoio, sui sedimenti campionati nelle zone dell’alveo che più facilmente hanno subito esondazioni (extra alveo) da parte del torrente stesso, e sui sedimenti all’imbocco delle principali gallerie minerarie. Sia sulle acque che sui sedimenti sono state seguite le procedure previste per la validazione dei dati da parte di ARPAT. Inoltre, durante la seconda campagna sono stati campionati ed analizzati vegetali provenienti dagli stessi siti della prima, ed è stata ulteriormente allargata l’indagine sia su suoli che vegetali provenienti da altri siti. Sono stati campionati ulteriori suoli su discariche minerarie. Infine, è stato ampliato il campionamento delle colonie batteriche ai siti già descritti nella relazione di breve termine e approfondito il ruolo e la natura delle stesse, di come possano catalizzare i processi di rilascio dei contaminanti e sono state sperimentate preliminarmente in laboratorio alcune possibili azioni di contrasto. L’integrazione fra questi dati concorre alla definizione del quadro conoscitivo dell’area di studio e rappresenta il presupposto per l’interpretazione e la comprensione dei meccanismi di trasporto, deposito e accumulo dei contaminanti dalla roccia all’acqua, ai sedimenti fluviali, al suolo e al biota. Tale base è necessaria per poter proporre sia efficaci e durature azioni di bonifica, che linee guida per un corretto uso del territorio.

Relazione Tecnico-Scientifica dopo il secondo quadrimestre di studio nell’ambito dell’Accordo di collaborazione scientifica tra Regione Toscana, Università di Pisa - Dipartimento di Scienze della Terra, Comune di Pietrasanta per lo Studio multidisciplinare integrato (geologico-ambientale) nel bacino del Torrente Baccatoio nell’ambito delle “Attività e interventi previsti per il superamento della contaminazione da tallio nell’acqua pubblica del Comune di Pietrasanta e per la realizzazione della bonifica delle aree minerarie “Buca della Vena” e “Monte Arsiccio””. Relazione di medio periodo

PETRINI, RICCARDO;D'ORAZIO, MASSIMO;GIANNECCHINI, ROBERTO;ANTONETTI, CLAUDIA;GHEZZI, LISA;BIAGIONI, CRISTIAN;DI GIUSEPPE, GRAZIANO;Doveri, M.;
2015-01-01

Abstract

Introduzione. L’ecosistema del bacino del Torrente Baccatoio è caratterizzato da una serie di processi complessi ed interdipendenti, che determinano la ridistribuzione di elementi tossici e potenzialmente tossici (EPT) tra le varie matrici ambientali ed il loro passaggio al biota attraverso la traslocazione dal suolo contaminato e dall’acqua alle piante. La complessità dei processi che avvengono nel bacino è dovuta all’interazione di diversi fattori, a partire dalle caratteristiche climatiche, geologiche, geologico-strutturali ed idrogeologiche dell’area, che determinano fenomeni a diversa scala temporale. Su questi fattori naturali si sono sovrapposti gli effetti antropici associati alla attività estrattiva mineraria e all’uso del territorio. In questo scenario, l’interazione fra fase acquosa, rocce e sedimenti svolge un ruolo fondamentale sia per il rilascio dei contaminanti dalle zone sorgente che per la loro dispersione attraverso il trasporto in soluzione o meccanico. Eventi stagionali, quali periodi di intense o scarse precipitazioni meteoriche, contribuiscono alla variabilità della dispersione della contaminazione nell’ecosistema. La seconda campagna di campionamento e acquisizione dati, svolta nel mese di ottobre 2015, ha avuto come scopo proprio quello di osservare se e come cambino le dinamiche di rilascio e di dispersione dei contaminanti a partire dai drenaggi minerari in uno specifico contesto climatico e idrologico. Per tali motivi durante la seconda campagna sono state ricampionate le acque di sorgenti, pozzi, torrente e drenaggi minerari già prelevati durante la prima campagna, seguendo gli stessi protocolli di campionamento ed analisi già descritti nella relazione di breve termine. I dati sulle acque sono integrati, in questa seconda campagna, dai dati sui sedimenti mobili del letto del Torrente Baccatoio, sui sedimenti campionati nelle zone dell’alveo che più facilmente hanno subito esondazioni (extra alveo) da parte del torrente stesso, e sui sedimenti all’imbocco delle principali gallerie minerarie. Sia sulle acque che sui sedimenti sono state seguite le procedure previste per la validazione dei dati da parte di ARPAT. Inoltre, durante la seconda campagna sono stati campionati ed analizzati vegetali provenienti dagli stessi siti della prima, ed è stata ulteriormente allargata l’indagine sia su suoli che vegetali provenienti da altri siti. Sono stati campionati ulteriori suoli su discariche minerarie. Infine, è stato ampliato il campionamento delle colonie batteriche ai siti già descritti nella relazione di breve termine e approfondito il ruolo e la natura delle stesse, di come possano catalizzare i processi di rilascio dei contaminanti e sono state sperimentate preliminarmente in laboratorio alcune possibili azioni di contrasto. L’integrazione fra questi dati concorre alla definizione del quadro conoscitivo dell’area di studio e rappresenta il presupposto per l’interpretazione e la comprensione dei meccanismi di trasporto, deposito e accumulo dei contaminanti dalla roccia all’acqua, ai sedimenti fluviali, al suolo e al biota. Tale base è necessaria per poter proporre sia efficaci e durature azioni di bonifica, che linee guida per un corretto uso del territorio.
2015
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/836606
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